Fagioli confessa e patteggia: dalle presunte scommesse sulla Juve allo sconto di pena

Nicolò Fagioli
Nicolò Fagioli / Emilio Andreoli/GettyImages
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Massima disponibilità e collaborazione con le forze di giustizia: questa la strategia adottata da Nicolò Fagioli dopo il suo coinvolgimento nello scandalo scommesse che sta travolgendo il calcio italiano. Una linea guida dettata probabilmente dai suoi legali, che l'hanno invitato anche ad autodenunciarsi per ottenere uno sconto di pena al momento della sentenza.

Fagioli ha scommesso anche sulle partite della Juventus?

Fagioli ha espressamente ammesso di aver scommesso sul calcio. Cosa espressamente vietata dal Codice di Giustizia sportiva, il quale vieta a un lavoratore del mondo sportivo (che sia un atleta, un dirigente o un allenatore) di "effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle" relativi alla disciplina in cui operano. Il giovane centrocampista classe 2001 ha dichiarato di aver puntato anche su partite di Serie A e Champions League, ma ha negato categoricamente di aver scommesso sulle gare della sua squadra, ossia la Juventus.

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La possibile squalifica dopo il patteggiamento

Se avesse scommesso sulla Juventus, Fagioli avrebbe rischiato un massimo di 5 anni di squalifica, uno stop che di fatto ne comprometterebbe la carriera nonostante la giovane età. L'obiettivo del giocatore è però quello di pagare per gli errori commessi ma poi di continuare a giocare a calcio ad alti livelli.

Ecco il perché dell'auto-denuncia, che già gli permetterà di avere una pena ridotta del 50%. Inoltre, secondo l'edizione odierna del Corriere dello Sport, il patteggiamento potrà poi permettergli di avere un ulteriore sconto di un terzo. A conti fatti, Fagioli potrebbe incorrere in una squalifica di circa un anno: un periodo piuttosto lungo ma che gli consentirebbe di tornare a giocare mettendosi alle spalle questa bruttissima storia.