Fabian Ruiz: "Napoli come Siviglia, sto bene. Spalletti? Nessun contatto. Futuro? Ora penso alla Nazionale"

Fabian Ruiz
Fabian Ruiz / Gabriele Maltinti/Getty Images
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Fabian Ruiz, centrocampista del Napoli, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Lo spagnolo, convocato per gli Europei, ha parlato della sua annata in azzurro, del futuro, della pressione e anche delle critiche.

Europei?

"Non vedo l’ora di cominciare. Giocare un Europeo, e a Siviglia: non posso chiedere di più. Speriamo di far bene. Era tempo che non c’era un gruppo così giovane, questa è la scelta del c.t. e stiamo provando a costruire una squadra forte e un bel gruppo: siamo tutti bravi ragazzi e tra noi si sta creando un grande ambiente. Personalmente sono stato chiamato ultimamente con continuità e la cosa mi fa molto piacere perché la concorrenza, soprattutto a metà campo, è ampia e qualificata. E sui giovani mi permetta di sottolineare una cosa: la Spagna ha una cantera inesauribile. I vivai sono buoni, la crescita rapida, la fiducia sempre presente e le occasioni numerose, una combinazione che fa bene a tutti. La federazione fa un gran lavoro appoggiandosi su quello dei club, qui nessuno ha paura a schierare i giovani e a dare opportunità, a tutti i livelli. La nazionale lo conferma".

Più pressione dopo 9 anni senza vittorie?

"Può essere, sì. Non si fanno più tanti confronti con quella generazione fenomenale che ha fatto la storia vincendo tre tornei di fila. Noi vogliamo lanciare un nuovo ciclo vincente e pensiamo di poterlo fare, crediamo in noi".

Spagna favorita?

"Sì, nel gruppo senz’altro. Con Francia, Portogallo, Germania, Olanda, poi le sorprese".

Fabian Ruiz
Fabian Ruiz / Francesco Pecoraro/Getty Images

L'Italia?

"Se è per questo non ho menzionato nemmeno il Belgio. Conosco bene tutti gli uomini chiamati da Roberto Mancini e penso che l’Italia abbia un’ottima squadra. Siete in una situazione simile alla nostra: delusioni recenti e voglia di ripartire poggiando su ottime basi. Voi e noi abbiamo buone nazionali che magari sulla carta non hanno il peso della Francia campione del mondo ma che possono battere chiunque e anche vincere l’Europeo. Coi nomi non si vince un torneo".

Ti stupiscono le critiche a Ronaldo?

"No. E non succede solo in Italia: in Spagna ho sentito criticare Leo Messi... A volte si fa fatica a dar valore a ciò che si ha, si dimentica la grandezza di questi giocatori, di cosa significa poterli avere vicino, sfidarli e goderseli. Gente che gioca in maniera straordinaria da anni, una cosa super super difficile, bisogna ammirarli, altro che".

Hai parlato con Spalletti?

"Non ancora".

La stagione a Napoli?

"Champions a una partita, l’ultima. Questo è il calcio. Dopo la sconfitta con la Juve abbiamo fatto 20 punti su 24. Eravamo lì, avevamo fatto cose importanti e complicate, col Verona non siamo riusciti a vincere e l’obiettivo è sfumato nonostante i grandi sforzi. La cosa mi ha intristito, e per questo ho voglia di rifarmi con la nazionale. A volte il calcio è ingiusto, ma è inutile rimuginare su ciò che è successo, bisogna guardare avanti".

Il futuro?

"A Napoli sto bene, sono contento. È una città che mi ha accolto benissimo, un posto dove la gente vive il calcio esattamente come nella mia Siviglia, con passione, trasporto e senza pause, sempre al massimo come piace a me. Ho ancora due anni di contratto e sono felice. Non c’è molto altro da dire, a parte il fatto che ora voglio pensare solo alla nazionale, la cosa più importante di questa mia estate".


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