Europa League, Inter - Shakhtar Donetsk a confronto

Inter Training Session
Inter Training Session / Dean Mouhtaropoulos/Getty Images
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Stasera, in agenda, c'è un appuntamento importantissimo per l'Inter e per l'Italia intera. I nerazzurri, ultima compagine del nostro Paese ancora in corsa, affronterà lo Shakhtar Donetsk in una partita valida per la semifinale di Europa League. Una sfida che si preannuncia complicata per la squadra di Antonio Conte che deve vedersela con un gruppo abituato a giocare in campo internazionale e molto ben organizzata. Proviamo, dunque, a vedere nello specifico i punti di forza e quelli deboli dello Shakhtar confrontando gli ucraini con l'Inter.

Attacco Inter vs difesa Shakhtar

FC Internazionale v Bayer 04 Leverkusen - UEFA Europa League Quarter Final
FC Internazionale v Bayer 04 Leverkusen - UEFA Europa League Quarter Final / Pool/Getty Images

La difesa degli ucraini non è proprio uno dei pezzi forti della squadra di Luis Castro. Come si è potuto vedere nella sfida contro l'Atalanta, infatti, i 4 difensori concedono molto all'avversaria. Non inganni il fatto che, contro il Basilea, lo Shakhtar abbia subito solo un gol, per di più a risultato ormai acquisito. Gli svizzeri, infatti, hanno avuto diverse palle gol, soprattutto, con cross e azioni personali nate sulla sinistra. Come terzino destro, nelle fila degli ucraini, gioca il brasiliano Dodò (no, non l'ex Inter) che, come tutti i laterali verdeoro, diventa imprevedebile in fase offensiva, ma lascia molto spazio in fase difensiva. Sulla sua fascia agirà, probabilmente, Ashley Young, già pericoloso contro il Leverkusen, che potrebbe davvero trovare terreno fertile per le sue incursioni offensive.

L'ex Manchester United, infatti, sfruttando lo spazio concesso da Dodò potrebbe sia cercare di attaccare direttamente l'area, rientrando sul suo piede preferito, il destro, o crossando per Lautaro e, soprattutto, Lukaku. Un'altra pecca della difesa ucraina sono proprio i colpi di testa. Spesso e volentieri la retroguardia comandata da Krivtsov lascia colpevolmente l'attaccante avversario libero di colpire di testa. Una condizione, questa, ideale per un gigante come Romelu Lukaku.

Attacco Shakhtar vs difesa Inter

Shakhtar Donetsk v FC Basel - UEFA Europa League Quarter Final
Shakhtar Donetsk v FC Basel - UEFA Europa League Quarter Final / Pool/Getty Images

Veniamo al punto di forza degli avversari dell'Inter: l'attacco. Luis Castro, il più delle volte, schiera la sua squadra con un 4-2-3-1, un modulo che permette di mettere in campo 4 dei giocatori offensivi di cui dispone. Calciatori che, essendo brasiliani, sono dotati di grande fantasia. Ecco perchè, se è vero che davanti troverà terreno fertile, Ashley Young non potrà assolutamente tralasciare la fase difensiva. Assieme a Bastoni, infatti, dovrà contenere i colpi di un giocatore in passato accostato anche all'Inter, Marlos. Il naturalizzato ucraino, complice l'età ma non solo, non è dotato di grande velocità, ma può inventare dal nulla la giocata con il suo mancino magico.

La stessa attenzione, se non di più, dovranno riservarla Godin e D'Ambrosio (o chi per loro) a Taison. Il capitano dello Shakhtar, infatti, non è solo dotato di grande fantasia, ma, tra le sue armi, vanta anche un destro capace di trovare la porta da qualsiasi angolazione e una velocità palla al piede molto elevata. Per questo motivo, sarebbe opportuno limitare le incursioni offensive di D'Ambrosio a favore di una maggiore copertura su Taison.

Da non dimenticare, infine, la punta, Junior Moraes. Il brasiliano naturalizzato ucraino è il finalizzatore dello Shakhtar. Nonostante non sia dotato di un altezza da gigante (176 cm), il numero 10 della formazione di Luis Castro è molto pericoloso sui cross grazie a una buona abilità nell'elevazione, ma, soprattutto, per via di un'ottima intelligenza tattica che lo porta a occupare la posizione giusta al momento giusta. Junior Moraes, però, non è solo questo. Come dimostra soprattutto il secondo gol al Wolfsburg, infatti, la punta ucraina è molto abile nell'attaccare la profondità, sbucando alle spalle dell'ultimo difensore. Insomma, segna in qualsiasi modo. Ecco perchè de Vrij dovrà rimanergli incollato.

Centrocampo Inter vs centrocampo Shakhtar

FC Internazionale v Bayer 04 Leverkusen - UEFA Europa League Quarter Final
FC Internazionale v Bayer 04 Leverkusen - UEFA Europa League Quarter Final / Pool/Getty Images

Guardando il modulo, 4-2-3-1, potrebbe sembrare che Luis Castro schieri due medianacci a protezione della difesa per mantenere un certo equilibrio tattico da permettere ai 4 davanti di scatenare tutta la loro fantasia, senza preoccuparsi della fase difensiva. Non è così. L'idea di gioco dell'allenatore portoghese è molto proiettata in avanti. Il mediano puro, infatti, è solo uno: Stepanenko. L'altro, invece, è Marcos Antonio, un altro brasiliano che, come caratteristiche, ricorda Ramires, vecchia conoscenza della famiglia Zhang. Il classe 2000, infatti, sarebbe più una mezzala di spinta che un mediano e, infatti, riguardando la partita contro il Basilea, spesso lo si trova a calciare verso la porta o partecipare all'azione offensiva, mentre è raro che lo si veda recuperar palla.

Un centrocampo a due che, in realtà, però, è a tre. A dispetto della sua posizione da trequartista, infatti, Alan Patrick è più un centrocampista aggiunto che un numero 10. Il brasiliano agisce da raccordo tra mediana e reparto offensivo, proponendosi molto spesso come soluzione per i centrocampisti sia per uno scambio sia per dare inizio all'azione avversaria. Il cervello, dunque, dello Shakhtar che potrebbe avere qualche problema con Brozovic e, soprattutto, Barella, il quale potrebbe non dargli respiro.

Se, infatti, come si presuppone, Conte dovesse schierare il solito 3-5-2, lasciando in panchina Eriksen quindi, il centrocampo dell'Inter si troverebbe in superiorità numerica. Inoltre i muscoli di Gagliardini, Brozovic e Barella potrebbero mettere in difficoltà una mediana, come abbiamo visto, basata più sulla qualità che sulla quantità come quella dello Shakhtar.


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