L'Italia sogna e con un Locatelli così Wembley sembra alla portata

L'esultanza degli Azzurri
L'esultanza degli Azzurri / Riccardo Antimiani - Pool/Getty Images
facebooktwitterreddit

Se Euro 2020 si fosse disputato effettivamente nel 2020, probabilmente avrebbe assistito da spettatore. Ancora, se Marco Verratti non si fosse fatto male, non sarebbe stato nemmeno titolare. Eppure le sliding doors hanno premiato Manuel Locatelli, autore di una doppietta nel 3-0 dell'Italia sulla Svizzera.

Il talento del giocatore classe '98 è stato oggetto di discussione negli ultimi mesi, tra chi lo considerava sopravvalutato e chi, sul polo opposto, vedeva in lui il futuro della Nazionale. Ieri sera è stato come se il Dio del Calcio avesse voluto sbatterci in faccia la bravura di Locatelli, arrivato a Euro 2020 "grazie" alla pandemia e diventato pian piano pedina inamovibile degli Azzurri.

L'intelligenza calcistica del centrocampista del Sassuolo è tutta nel primo gol, quello che ha sbloccato la gara. Locatelli è a metà campo quando con un lancio preciso pesca Berardi. I due si conoscono alla perfezione, quindi la mezzala intuisce in anticipo la giocata del compagno e si butta in area, consapevole che la palla arriverà proprio lì. Non deve far altro che appoggiarla con Sommer battuto. A prima vista è una rete facile, ma il triangolo chiuso dai due giocatori neroverdi è sinonimo di un'azione ben congeniata.

EURO 2020: Italy vs Switzerland
L'ItalSassuolo / Anadolu Agency/Getty Images

Nel secondo tempo, Locatelli si ripete con un tiro dal limite dell'area, una rasoiata bassa e potente che passa tra i difensori rossocrociati, rei di avergli lasciato troppo spazio per calciare, e che si infila alla sinistra del portiere. Al 90' ci pensa Ciro Immobile ad arrotondare un risultato che non è mai sembrato in pericolo.

Ma ora che torna Verratti?

Difficile che Mancini possa privarsi di Locatelli così a cuor leggero. Lo sa persino Nicolò Barella quando - intervenuto ai microfoni Rai - ammette che: "Magari quando tornerà Marco sarò io a finire fuori". Nei suoi toni non c'è alcun risentimento o invidia nei confronti del compagno. Anzi, la serenità e l'ironia con le quali proferisce queste parole dimostrano quanto nel gruppo Azzurro venga prima la squadra, poi gli interpreti. Il focus è sul bene dell'Italia, su quei giocatori che meglio si addicono alle tattiche di Mancini. E per ora il trio Barella-Jorginho-Locatelli non mostra segni di cedimento.

Non solo Locatelli

Precisiamo però che la vittoria di ieri non è esclusivamente merito di Locatelli. L'Italia di Euro 2020 non brilla per individualità, non c'è un fenomeno a risolvere le partite con le sue giocate. E Italia-Svizzera non è di certo un'eccezione: la doppietta di Locatelli è frutto di una grande prestazione corale da parte di un gruppo che non rallenta quasi mai e cerca sempre la via della rete.

Lo dimostra il gol di Ciro Immobile, arrivato all'89'. Toloi non si accontenta di fare la comparsata e mette in campo tutto il suo atteggiamento gasperiniano quando ruba palla a Freuler (che a Euro 2020 sembra aver lasciato lo spirito del Gasp a casa) e serve l'attaccante della Lazio che beffa Sommer da fuori area.

Ma la forza dell'Italia si vede anche nell'interscambiabilità dei giocatori. Esce Chiellini, capitano e leader della squadra, ed entra Acerbi, ma il risultato è sempre lo stesso: esperienza e affidabilità difensiva e nessun rischio corso per tutta la partita. Ancora, Florenzi non gioca e il suo posto lo prende Di Lorenzo. Dopo una prova di grande corsa e sovrapposizioni continue, il terzino del Napoli lascia il posto a Toloi che, a gara praticamente chiusa, va a pressare sulla trequarti avversaria, recupera palla e serve l'assist per il 3-0.

Leonardo Bonucci, Rafael Toloi
Bonucci si complimenta con Toloi / Claudio Villa/Getty Images

Il futuro (prossimo) dell'Italia

Ora che ha staccato il pass per gli ottavi, l'Italia può iniziare a interrogarsi sui prossimi incontri, magari buttando un occhio alla seconda qualificata del girone C e facendo eventuali calcoli. Domenica c'è la sfida con il Galles, da affrontare con il cuore più leggero ma con la testa sempre rivolta verso l'obiettivo.

Non bisogna correre però il rischio di guardare troppo in là. Evitiamo di paragonare questa Nazionale alle più accreditate Francia, Inghilterra, Germania e Portogallo, altrimenti potrebbero sembrare delle montagne insormontabili.

Euro 2020 è un cammino e l'Italia deve seguire il suo. Non possiamo di certo pretendere che sulla strada degli Azzurri ci siano sempre squadre abbordabili - anche perché i tragitti dritti e pianeggianti sono noiosi da percorrere. Ma guardando l'Italia, si vede un gruppo che si diverte e non molla mai; quindi, quando arriverà il momento di affrontare una montagna (e quel momento arriverà), proveremo a scalarla tutti insieme, con cuore e serenità, come una grande squadra.


Segui 90min su Instagram e Twitch!