Esiste un ciclo Inter senza Antonio Conte?
“Sono preoccupato perché non c’è ancora un programma definito. Date e sede del ritiro, non ci è stato comunicato nulla”. Le parole di Lele Oriali rilasciate oggi da La Gazzetta dello Sport preoccupano i tifosi dell’Inter, rasserenati ieri dalla notizia dell’ufficialità del prestito garantito dal fondo californiano Okatree a Suning per far fronte ai problemi di liquidità del club nerazzurro in questo periodo di crisi economica generale causa pandemia.
La domanda a cui il popolo nerazzurro vuole ora una risposta però è semplice e sempre la stessa: Antonio Conte resterà ancora all’Inter dopo la conquista del 19° scudetto che verrà alzato al cielo nel pomeriggio di domenica a San Siro? Al momento non ci sono ancora risposte certe: “Tutti dobbiamo prima capire i piani della proprietà” ha precisato sempre Oriali quando incalzato sull’argomento dalla rosea. L’attenzione è tutta per l’atteso face to face tra il tecnico salentino e il presidente Steven Zhang, che dovrà fare chiarezza sul progetto che il colosso di Nanchino ha in mente per l’Inter negli anni che verranno.
Conte pretenderà di mantenere ad Appiano Gentile l’ossatura della squadra che è tornata al tricolore: facile immaginare che il terzetto difensivo, Barella, Brozovic, Hakimi, Lukaku, Lautaro e probabilmente Eriksen siano considerati tra i pezzi pregiati da non cedere senza se e senza ma. Allo stesso tempo sarà necessario e vitale tagliare i costi, liberandosi dei giocatori fuori dal progetto tecnico e tagliando il monte ingaggi con l’addio di elementi non centrali nello scacchiere di Conte che pesano a bilancio per diversi milioni (vedi i vari Vidal, Sanchez, Kolarov, Young e compagnia). Conte chiede e pretende (giustamente) chiarezza per continuare ad indossare le vesti del Comandante del Biscione. Perché sarebbe un peccato cestinare sul nascere un potenziale ciclo vincente che senza di lui sarebbe inevitabilmente - e di nuovo - in salita.
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