Esiste un ciclo Inter senza Antonio Conte?

Antonio Conte
Antonio Conte / Jonathan Moscrop/Getty Images
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Sono preoccupato perché non c’è ancora un programma definito. Date e sede del ritiro, non ci è stato comunicato nulla”. Le parole di Lele Oriali rilasciate oggi da La Gazzetta dello Sport preoccupano i tifosi dell’Inter, rasserenati ieri dalla notizia dell’ufficialità del prestito garantito dal fondo californiano Okatree a Suning per far fronte ai problemi di liquidità del club nerazzurro in questo periodo di crisi economica generale causa pandemia. 

Antonio Conte, Gabriele Oriali
Conte e Oriali / Jonathan Moscrop/Getty Images

La domanda a cui il popolo nerazzurro vuole ora una risposta però è semplice e sempre la stessa: Antonio Conte resterà ancora all’Inter dopo la conquista del 19° scudetto che verrà alzato al cielo nel pomeriggio di domenica a San Siro? Al momento non ci sono ancora risposte certe: “Tutti dobbiamo prima capire i piani della proprietà” ha precisato sempre Oriali quando incalzato sull’argomento dalla rosea. L’attenzione è tutta per l’atteso face to face tra il tecnico salentino e il presidente Steven Zhang, che dovrà fare chiarezza sul progetto che il colosso di Nanchino ha in mente per l’Inter negli anni che verranno. 

Antonio Conte
Le indicazioni di Conte / Marco Luzzani/Getty Images

Conte pretenderà di mantenere ad Appiano Gentile l’ossatura della squadra che è tornata al tricolore: facile immaginare che il terzetto difensivo, Barella, Brozovic, Hakimi, Lukaku, Lautaro e probabilmente Eriksen siano considerati tra i pezzi pregiati da non cedere senza se e senza ma. Allo stesso tempo sarà necessario e vitale tagliare i costi, liberandosi dei giocatori fuori dal progetto tecnico e tagliando il monte ingaggi con l’addio di elementi non centrali nello scacchiere di Conte che pesano a bilancio per diversi milioni (vedi i vari Vidal, Sanchez, Kolarov, Young e compagnia). Conte chiede e pretende (giustamente) chiarezza per continuare ad indossare le vesti del Comandante del Biscione. Perché sarebbe un peccato cestinare sul nascere un potenziale ciclo vincente che senza di lui sarebbe inevitabilmente - e di nuovo - in salita.


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