ESCLUSIVA | Yazici: "Il mio ritorno ad alti livelli non è una sorpresa. L'ora più buia è quella che precede l'alba"

Yusuf Yazici, Lille
Yusuf Yazici, Lille / MICHAL CIZEK/Getty Images
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Yusuf Yazici, 23enne fantasista turco di proprietà del Lille autore fin qui di un ottimo inizio di stagione con la maglia del club francese, si è raccontato nel corso di una lunga intervista rilasciata in esclusiva a 90min.

Yusuf Yazici, Lille
Yusuf Yazici, Lille / Sylvain Lefevre/Getty Images

Capocannoniere dell'Europa League e ottimo inizio di stagione con il Lille. Come valuteresti fin qui il tuo ritorno?

"Non è una sorpresa per me, avevo pianificato un ritorno così. Quando affronti un infortunio ci sono due componenti di cui tenere conto: una fisica e una mentale. Se la componente fisica è la più ovvia, quella mentale può essere più complicata. Nel mio periodo di recupero queste due componenti sono state seguite da un team di professionisti dedicati. Il mio agente, il mio personal trainer, lo psicologo, il coach del sonno e il resto del mio team hanno lavorato duramente per rendermi più forte e motivato e ora siamo felici di vedere che i nostri sforzi sono stati ripagati".


C'è qualcosa che vuoi dire ai giovani atleti che stanno affrontando momenti difficili?

"Sarei molto felice se potessi ispirare i giovani atleti con la mia determinazione, professionalità e forza di volontà. Oltre a ciò, attualmente il mondo intero sta affrontando tempi duri; molte persone sono già morte per infezione da Covid-19, la maggior parte dei paesi dichiara la quarantena affrontando crisi sanitarie ed economiche. Abbiamo tutti bisogno di speranza e solidarietà. C'è un bellissimo detto che mi ispira quando sto attraversando momenti difficili della mia vita: l'ora più buia è quella che precede il sorgere del sole. È bene ricordarlo a noi stessi".


Come ti sei sentito quando hai segnato una tripletta al Milan a San Siro? Lo definisci il momento più bello della tua carriera fino ad ora?

"Sono diventato il primo giocatore a segnare una tripletta in trasferta contro il Milan in tutte le competizioni da Rivaldo nell'ottobre 2000 con il Barcellona in Champions League. Sicuramente è stato un momento magnifico per me ma preferisco definire i momenti migliori della mia carriera attraverso le vittorie, non gli obiettivi. Finché la squadra vince sono sempre felice".


Per pura casualità le strade tue e del Lille si sono incrociate per la prima volta nel 2011 quando eri un raccattapalle del Trabzonspor. Che ne pensavi allora della squadra francese?

"Sì, una strana coincidenza non è vero? Allora ero un raccattapalle per il Trabzonspor, avevo la fortuna di avere un posto in prima fila nel mio stadio preferito, guardando dal vivo i miei giocatori preferiti e le migliori squadre europee. Credimi, ricordo ogni singola partita, ogni singola squadra, gol e giocatore che ha visitato quello stadio. Perché ero sicuro al 100% che un giorno sarei stato uno di loro. È positivo che tu ne abbia parlato. Quello che molte persone non sanno è la quantità di lavoro che dedichiamo per arrivare al top".


Quali sono i tuoi obiettivi in questa stagione con il Lille?

"Siamo una squadra giovane, atletica e promettente. Tuttavia stiamo attraversando un periodo strano. Abbiamo tutti a che fare con tutte le distanze sociali e altre cose che ci vanno contro. C'è uno sforzo enorme da parte di tutti nel club. Inoltre, non è la stessa partita senza tifosi. Non importa cosa, se sei un giocatore che vuole giocare al massimo livello e vincere trofei che porteranno il tuo club al livello successivo, trovi un modo per concentrarti sul tuo lavoro e farlo nel modo giusto in ogni partita. Sto cercando di fare del mio meglio senza mettere più pressione su me stesso. Vedo questa stagione come un'esperienza per imparare a far fronte alle incertezze".


Come definiresti i metodi di lavoro del tuo allenatore Christophe Galtier?

"È una figura ben nota nel calcio europeo per via dei suoi successi al Saint-Etienne. Crede nei giovani talenti e permette ai suoi giocatori di esprimersi liberamente in campo. Rispetto il suo stile di lavoro e il suo modo di essere un allenatore".


Cosa ne pensi del tuo nuovo compagno di squadra Jonathan David?

"È un talento molto speciale, con una grande personalità. In Ligue 1 le difese e le tattiche sono molto diverse dal calcio belga ma si sta adattando sempre più ad ogni partita. Devi tenere presente che c'è molta pressione dietro ogni colpo di mercato, figuriamoci dietro un trasferimento da record e per un ragazzo di appena 20 anni".


Ci sono altri due giocatori turchi al Lille, Burak Yilmaz e Zeki Çelik. Come ti trovi con loro?

"Mi trovo bene con loro, siamo anche compagni nella nazionale. È bello dimostrare come i giocatori turchi possono facilmente adattarsi ai diversi campionati europei".


La prossima estate giocherai gli Europei con la Turchia in un girone difficile con Italia, Galles e Svizzera. Cosa ti aspetti e quali sono i tuoi obiettivi?

"Sono davvero entusiasta. Siamo una squadra talentuosa e determinata: molti di noi competono a livello internazionale. Abbiamo un allenatore di grande esperienza ed una grande armonia dentro e fuori dal campo. E sai, ci piace sorprendere tutti in questi tornei! I turchi amano così tanto il calcio e hanno bisogno di momenti felici dopo un periodo così difficile. Vogliamo sorprendere e regalare un sorriso alla nostra gente".


Infine, se dovessi giocare una partita a calcio a 5 chi sceglieresti come compagni e perché?

"Buona domanda. Sceglierei giocatori vecchi ma fortissimi: Buffon, Zidane, Ronaldinho e Ronaldo il Fenomeno. Buffon per la costanza, Zidane per la mentalità vincente mentre Ronaldinho e Ronaldo per la loro classe. E non preoccuparti, la mia performance non passerebbe inosservata tra loro!".


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