Ernesto Valverde 3.0, il ritorno all'Athletic Bilbao

Si apre il terzo ciclo da allenatore di Ernesto Valverde sulla panchina dell'Athletic Bilbao. Ha iniziato 25 anni fa come tecnico delle giovanili del club basco, 32 se consideriamo la sua prima volta (da giocatore) con la camiseta dei leones. Molti lo ricordano però per la sua recente esperienza a Barcellona, specialmente per le clamorose rimonte di Roma e Liverpool; a Bilbao è invece ricordato per altro.

Lo Txingurri, "formica" in basco, prende il posto di Marcelino alla guida dell'Athletic Club de Bilbao. Annunciato il 30 giugno al termine delle elezioni del presidente basco Jon Uriarte, ha in totale ha guidato i rojiblancos per 6 stagioni, divise in due blocchi.

Il primo biennio: 2003-05

La sua prima esperienza da tecnico arriva dopo 5 anni di gavetta nelle giovanili. Al suo primo anno raggiunge subito un obiettivo importante: l'Athletic chiude al quinto posto e conquista la qualificazione in Coppa Uefa. Nella stagione successiva lancia un giovanissimo Fernando Llorente, la squadra termina solo nona in Liga, ma sfiora la Finale di Copa del Rey uscendo in Semifinale contro il Real Betis. In Coppa Uefa esce ai sedicesimi contro l'Austria Vienna, dopo un deludente doppio confronto.

Al termine della stagione Ernesto Valverde si separa dall'Athletic per differenza di vedute con il presidente Fernando Lamikiz e firma per l'Espanyol.

La seconda avventura: 2013-17

Nel primo ritorno a Bilbao l'avventura è senza dubbio più appassionante. Dal 2005 matura tre esperienze in Liga sulle panchine di Espanyol, Villarreal e Valencia, ma si forma principalmente in Grecia, dove vince tre Campionati e due Coppe nazionali in tre stagioni alla guida dell'Olympiakos.

All'Athletic tiene alta l'asticella. I baschi arrivano da anni di sogni e delusioni: sono 4 le finali perse in tre anni dai leones, due di Copa del Rey, una Supercoppa di Spagna e una Europa League, tra Caparros e Bielsa in panchina. Un rendimento da big nelle competizioni a eliminazione a cui fa da contraltare un posizionamento sempre deludente in Liga.

Valverde cambia proprio questo aspetto. Con lui l'Athletic conquista un quarto, un quinto e due settimi posti, qualificandosi sempre per in Europa e raggiungendo come picco i quarti di finale di EL nella stagione 2015-16. Stagione da ricordare, iniziata dopo la sconfitta in Finale di Copa del Rey contro il Barcellona, ma vendicata qualche mese dopo con la vittoria della Supercoppa di Spagna, il primo trofeo basco dopo 31 anni di astinenza.

Nella seconda avventura Valverde ha diversi meriti: quello di essere riuscito a proseguire il lavoro svolto da Marcelo Bielsa promuovendo giocatori giovani e interessanti come Kepa, Yeray, Iñaki Williams, Villalibre e non solo, nel corso del quadriennio. Ha riportao un trofeo nella città principale dei paesi baschi, ponendola soprattutto come presenza abituale nelle Coppe Europee.

Valverde 3.0

C'è poco da commentare perché la sua terza tappa è iniziata da qualche giorno soltanto. Valverde non allena da due anni e mezzo. La sua ultima esperienza è in blaugrana, dall'estate 2017 a gennaio 2020, periodo in cui trionfa due volte in Liga, una in Copa del Rey e una in Supercoppa, rimediando però troppe rimonte epocali che portano la dirigenza a esonerarlo prima del tempo, nonostante la vetta della Liga.

All'Athletic torna dopo un lungo periodo di inattività per proseguire il lavoro di Marcelino, il quale ha rimesso in sesto i rojiblancos, portando a casa anche una Supercoppa di Spagna senza però riuscire a raggiungere un piazzamento europeo che manca proprio da quello conquistato nel 2017 da Ernesto Valverde. Lo Txingurri è il tecnico con più panchine nella storia dei leones (306), punto da cui ripartirà per continuare a migliorare la storia con il club basco.

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