Eriksen e i dubbi da mezzala: quale sarebbe il modulo ideale per esaltare il danese all'Inter?
Dopo i primi mesi italiani fatti di alti e bassi, Christian Eriksen lavora per diventare il faro dell'Inter di Antonio Conte. Strappato alla concorrenza di numerosi top club europei, il danese è sbarcato a Milano da top player, accolto da numerosi tifosi e presentato in grande stile Alla Scala di Milano.
Il motivo del poco minutaggio dell'ex Tottenham in questa prima parentesi nerazzurra è inevitabilmente legato ad un discorso di ambientamento: dopo anni trascorsi in Premier League, Chris dovrà ora adattarsi al calcio italiano (più tattico e con meno spazi di quello inglese) in una stagione in corso, oltre tutto, più travagliata ed incerta del solito vista l'emergenza Covid-19.
A questo, si aggiunge il fatto che Eriksen è 'costretto' ad assimilare i meccanismi del 3-5-2 di Conte, nelle vesti di un nuovo ruolo: abituato ad agire libero sulla trequarti con una mediana di sostanza pronta a coprirgli le spalle, Chris sta ora studiando da mezzala 'alla Conte', che richiede ai suoi sempre grande dinamismo e intensità in entrambe le fasi di gioco. E se il tecnico nerazzurro pensasse ad un cambio di modulo per esaltarne le caratteristiche? Il danese offre il meglio di sé da trequartista negli ultimi 16/20 metri: un 3-4-1-2 (senza rinunciare quindi alla difesa a tre e puntando su una doppia mediana con Eriksen alzato di qualche metro a ridosso delle punte, con meno compiti difensivi e libero di sprigionare la fantasia) potrebbe - forse - essere la soluzione ideale.
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