Episodi sfavorevoli e il tradimento di Vidal: ora l'Inter può solo vincere e sperare per raddrizzare il 'percorso'
L'Inter ha un piede (e mezzo) fuori dalla Champions League. Dopo il ko di San Siro contro il Real Madrid, i nerazzurri sono obbligati a vincere le restanti due partite del girone e augurarsi che il Borussia Mönchengladbach non raccolga neanche un punto nell'ultimo incrocio con i Blancos. Vincere e sperare: il destino non è più nelle mani dei ragazzi di Antonio Conte.
E proprio il tecnico salentino, che alla vigilia aveva parlato della partita come di una 'finale', si è trovato davanti un match preparato in un modo e che si è velocemente sviluppato in un altro, complici anche gli episodi sfavorevoli (dal rigore fischiato contro pochi minuti dopo l'inizio fino a quelli negati a Vidal e Gagliardini) e il tradimento di Arturo Vidal. Proprio l'uomo che Conte ha voluto al suo fianco anche a Milano per far fare il salto di qualità all'Inter in Europa, ma che in Champions League ha finora fatto solo danni.
L'ultimo è il rosso rimediato contro il Real per un'inutile ed evitabile protesta - da ammonito - di stizza contro il direttore di gara che ha tagliato le gambe all'Inter, che da quel momento in poi ha dovuto fare i conti con il preciso palleggio di Modric e soci e con i fantasmi europei che da anni ormai aleggiano su Appiano Gentile. Un passo indietro che presto potrebbe essere ufficializzato in fallimento. Ora resta vincere e sperare, con un 'percorso' che sarebbe - finalmente - da indirizzare sui giusti binari.
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