Dai sobborghi di San Paolo alle big d'Europa: la storia di Emerson Royal
"Dalla favela verso il mondo". Il tatuaggio impresso sul braccio è finalmente diventato realtà per Emerson Royal, terzino brasiliano che saluterà il Betis Siviglia per compiere il tanto atteso salto di qualità. Nel suo futuro potrebbe esserci il Barcellona, che ne detiene il cartellino, ma anche altri club che a ridosso dell'estate hanno sondato il terreno per un possibile trasferimento. Tra questi ci sono anche Napoli e Inter, sorpresi positivamente dall'esplosione avuto dal classe '99 nel biennio in Andalusia.
La storia di Emerson Aparecido Leite de Souza Junior - soprannominato Royal dalla zia per via di una somiglianza con la mascotte di una popolare marca di gelatine - parte da lontano. Precisamente dai sobborghi malfamati San Paolo, in Brasile. Un'infanzia non semplice, volta all'inseguimento di un sogno che deve scontrarsi con la cruda realtà della vita nelle favelas. Ma quel pallone rotola, non si ferma mai. Nemmeno dinanzi alle difficoltà economiche a carico dei suoi genitori, costretti a lunghe giornate di lavoro per racimolare qualche denaro in grado di sfamare tutta la famiglia. Sono proprio le tradizioni a costituire una base importante per il suo futuro: “Perché lì c’è la gente a cui sono più legato. Lì ci sono le persone vere, quelle che affrontano la vita con coraggio e sacrificio senza mai perdere il sorriso”, ha dichiarato qualche mese fa Emerson.
La prima chance tra i professionisti arriva soltanto a diciotto anni, ma a uno dei talenti emergenti nel panorama calcistico sudamericano basta una stagione nel Ponte Preta per catturare l'attenzione dell'Atletico Mineiro. E un anno dopo ancora, ecco il Barcellona. I blaugrana dimostrano fin da subito di credere nelle potenzialità del ragazzo, tanto da sborsare circa 12 milioni di euro per strapparlo agli occhi indiscreti di alcune concorrenti. Scommessa vinta anche grazie all'ottimo lavoro fornito dal Betis, che in circa due anni crea ogni condizione favorevole al ragazzo per crescere. Da Quique Setien a Manuel Pellegrini, chiunque abbia la fortuna di allenarlo rimane strabiliato per le sue doti. Non solo tecniche, da vero brasiliano, ma anche fisiche e mentali: nonostante la giovane età, Emerson Royal è al pari di molti veterani del calcio. Ha le idee chiare, si mostra propenso all'apprendimento e la sua ambizione si accompagna a un forte senso di responsabilità. Verso se stesso, la sua famiglia e la sua terra.
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