È giusto o sbagliato affidare compiti dirigenziali importanti alle bandiere dei club?

Torino FC v AC Milan - Serie A
Torino FC v AC Milan - Serie A / Stefano Guidi/Getty Images
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Molti grandi giocatori una volta ritiratosi ed appesi gli scarpini al chiodo hanno intrapreso la carriera da dirigenti. A questo riguardo ci siamo chiesti: è giusto o sbagliato che un club affidi compiti dirigenziali ad un giocatore che è stato una bandiera della propria squadra? Impossibile dare una risposta certa.

Soccrates Images/Getty Images

Il fatto che un giocatore nel corso della sua carriera da professionista sia stato una bandiera di una determinata squadra non significa che sia poi automaticamente anche un ottimo dirigente. Ricoprire una carica dirigenziale all'interno di una società calcistica non è così facile come possa sembrare, il calcio al giorno d'oggi è molto diverso e complesso rispetto al passato: un dirigente moderno deve sapersi destreggiare in più campi (o settori che dir si voglia), avere una formazione dettagliata su quelle che sono le dinamiche che comporta lavorare all'interno di un'azienda e cosa più importante essere consapevole che quello del dirigente è un lavoro vero e proprio che non può essere preso alla leggera.

Alessandro Sabattini/Getty Images

Dunque, a prescindere da quello che è stato il suo passato da calciatore, una bandiera di una squadra può ricoprire ruoli dirigenziali all'interno di una società senza problemi ma non è assicurato che questi si riveli poi così tanto bravo nel suo nuovo mestiere. E lo stesso discorso può essere fatto se un giocatore a fine carriera decidesse di intraprendere la carriera da allenatore: pur essendo stato una bandiera, non è detto che possa essere altrettanto bravo in panchina.


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