Dzeko: "Potevo andare all'Inter già due anni fa. Feci una promessa a Mourinho"
Nonostante i quasi 36 anni, Edin Dzeko continua a essere uno degli attaccanti più decisivi in Serie A. In estate, il suo trasferimento dalla Roma all'Inter aveva destato qualche perplessità, ma il bosniaco sta continuando a fare quello che gli riesce meglio: segnare. Il Cigno di Sarajevo ha rilasciato un'intervista via Zoom a Micah Richards, suo ex compagno ai tempi del Manchester City, all'interno della quale ha ripercorso i momenti più significativi della sua esperienza in Premier League e ha parlato dei propri obiettivi per il futuro. Andiamo a leggere le parole di Dzeko (fonte: fcinternews.it).
Qual è stato il momento più bello di Manchester City-QPR 3-2?
"Lo sprint che ho fatto quando ha segnato Sergio Aguero! Quella è stata probabilmente la velocità più alta che ho raggiunto nella mia vita! Sono stato il primo a raggiungerlo. Ho pensato in anticipo: 'Siamo a casa; giochiamo per il titolo dopo 44 anni. Non c'è modo di non poter vincere!' Quando Pablo Zabaleta ha segnato, ho pensato che sarebbe stato facile... 3-0! Ma nel calcio niente è facile. Quando ho segnato il 2-2, sono impazzito: 'Forza ragazzi! Andiamo!' Ma sai una cosa? Se provi a fare quello che abbiamo fatto alla PlayStation, non avresti il tempo di segnare due gol in due minuti. Pazzesco".
Sul trasferimento all'Inter:
"L'estate scorsa è stata la prima volta che ho pensato tra me e me: 'Non vado da nessuna parte.' L'anno prima c'era stato qualcosa con la Juventus; due anni prima c'era qualcosa con l'Inter, la trattativa era praticamente conclusa. L'estate scorsa non mi aspettavo di andarmene dopo l'arrivo di José Mourinho. Gli ho parlato quando è arrivato e sapeva che avevo ancora un anno di contratto. È stato un onore che un allenatore così grande fosse arrivato nel club. Gli ho detto: 'Sono qui e darò tutto per te e per il club. Ma dato che questo è l'ultimo anno del mio contratto, se salta fuori qualcosa, possiamo prenderlo in considerazione?'. Nel giro di pochi giorni era arrivato Tammy Abraham dal Chelsea e l'Inter era venuta a prendermi".
Sulla stagione dell'Inter:
"Antonio Conte ha fatto un ottimo lavoro negli ultimi due anni qui. Nessuno si aspettava che l'Inter fosse dove siamo ora, ma non avevo paura di venire qui. Conosco le mie qualità e ci sono molti grandi giocatori qui. Stiamo andando alla grande. Speriamo di poter continuare in questo modo. Abbiamo vinto la Supercoppa dopo 10 anni. Siamo arrivati agli ottavi di finale di Champions League per la prima volta in 10 anni. Siamo ancora primi in campionato e vogliamo restarci. Dobbiamo continuare così".
Sui sorteggi di Champions League:
"Quale? Questo contro il Liverpool o quello che pensavamo di avere contro l'Ajax? Guarda, è stato strano. Non era mai successo prima! Non è stato un sorteggio fortunato per noi perché il Liverpool può sicuramente far male a chiunque. Ma è la Champions, la competizione migliore del mondo. Il Liverpool è favorito, lo sappiamo. Ma non si può dire al 100% che una squadra batterà l'altra. Abbiamo anche una grande squadra e direi che ci saranno tanti gol. Siamo entrambe squadre d'attacco. Non siamo una tipica squadra italiana che resta indietro. Ma in partite come questa devi difenderti bene".
Su Mohamed Salah:
"Prima della partita parlerò con lui e con Alisson. In un certo senso, ho aiutato Salah a diventare il calciatore che è... Sono così felice per lui, un ragazzo eccezionale che merita tutto ciò che ha ottenuto. È lo stesso con Alisson. Siamo stati insieme due anni e nella seconda stagione siamo arrivati alla semifinale di Champions League quando il Liverpool ci ha battuto. Per vincere i grandi trofei, hai bisogno di giocatori come questi. Hanno fatto la scelta giusta andando lì, anche se all'epoca non si vedeva il Liverpool vincere così tanti trofei".
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