Dzeko-Fonseca, tregua "armata" fino a giugno per il bene della Roma
Paulo Fonseca l'aveva detto a più riprese, glissando le mille domande sul caso Edin Dzeko: "Ne parleremo a fine mercato". E la sessione invernale della Roma, in fin dei conti, oltre a Bryan Reynolds e Stephan El Shaarawy ha portato un altro "nuovo" acquisto: proprio l'attaccante bosniaco, rientrato ad allenarsi in gruppo dopo poco più di dieci giorni ai margini.
Una frattura ricomposta almeno fino a fine giugno, visto che Tiago Pinto non è riuscito a trovare una sistemazione a Dzeko, che sarebbe comunque partito volentieri vista la situazione e un rapporto con il tecnico già fortemente compromesso dopo il capitombolo con il Siviglia nella scorsa stagione, riesploso poi nella nefasta sconfitta con lo Spezia in Coppa Italia. Ma il merito di questo rapporto "ritrovato", visto che l'attaccante ora si sta finalmente allenando insieme ai compagni dopo le due tribune di fila con Spezia e Verona, va anche a Pinto, che ha "unito" i due contendenti nell'incontro chiarificatore andato in scena ieri.
A prescindere da tutto, questa, è stata la scelta migliore possibile. Per la Roma, che non poteva privarsi del centravanti titolare per il resto della stagione, e anche per Dzeko, a cui passare mesi in tribuna non avrebbe di certo giovato (nonostante i 7,5 milioni di ingaggio che sarebbero comunque arrivati). Al 99% a giugno ci sarà un addio inevitabile tra calciatore e club, ma adesso è tempo di pensare alla Juve e ad una stagione che può ancora regalare soddisfazioni.
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