Dybala illude la Roma: il Siviglia la spunta ai rigori e vince l'Europa League

Siviglia - Roma
Siviglia - Roma / Anadolu Agency/GettyImages
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Si infrange in finale il sogno della Roma: i giallorossi cadono solo ai rigori contro il Siviglia che si aggiudica l'Europa League 2022/23. Inutile il gol di Paulo Dybala nel primo tempo, nella ripresa gli andalusi trovano il pareggio grazie all'autorete sfortunata di Mancini sul cross tagliato di Ocampos.

A Budapest va in scena una partita dura, piena di ammonizioni, che però l'arbitro Taylor gestisce in maniera terribile. Il fischietto inglese non applica infatti un metro di giudizio equo tra le due squadre punendo principalmente i giocatori romanisti. In particolare spiccano tre episodi: due mancate espulsioni rispettivamente a Rakitic e Lamela, ma soprattutto il mancato rigore concesso per tocco di mano in area di Fernando.

Alla fine gli errori dal dischetto di Mancini e Ibanez condannano la Roma alla sconfitta.

La chiave tattica di Siviglia-Roma

Puskas Arena | Alessandro Eremiti, 90min Italia
Puskas Arena | Alessandro Eremiti, 90min Italia /

La notizia aveva già iniziato a circolare in mattinata, ma al momento delle formazioni ufficiali si è rivelata corretta: nonostante le parole degli scorsi giorni, José Mourinho schiera Dybala dal 1' come mossa a sorpresa. La presenza della Joya sembra dare fiducia alla Roma, che inizia la partita in maniera aggressiva, con coraggio, pressando il Siviglia quando c'è la possibilità di recuperare palla nella sua metà campo e indietreggiando quando, al contrario, bisogna difendere la porta di Rui Patricio. I giallorossi cercano prevalentemente il passaggio tra le linee e si affida alla fantasia dello stesso Dybala e di Pellegrini, e agli spunti di Abraham. Gli andalusi, invece, sviluppano il gioco sulle corsie esterne, con Telles e Jesus Navas che fanno partire una quantità infinita nell'area avversaria.

Il gol della Roma arriva proprio grazie a un intervento (duro ma corretto) di Cristante su Rakitic che dà poi il là al filtrante di Mancini per Dybala. Dopo lo svantaggio, il Siviglia mantiene il possesso ancora di più e tira più spesso dalla distanza, come in occasione del palo colpito dal centrocampista croato ex Barcellona a fine primo tempo.

Nella ripresa Mendilibar rifà l'attacco dei suoi, inserendo Lamela e Suso al posto di Torres e Gil. I due ex Serie A rendono più imprevedibile il reparto offensivo andaluso. In particolar modo, l'esterno spagnolo si scambia spesso la posizione con Ocampos, impedendo alla difesa giallorossa di avere punti di riferimento. Eppure, la squadra di Mourinho sembra reggere e si arrende solo al fuoco amico, ossia alla sfortunata deviazione di Mancini.

Dopo l'1-1 la gara segue lo stesso andamento: il Siviglia tiene il possesso, la Roma prova a ripartire e crea molte più occasioni da gol.

L'episodio della partita

Dalla sinistra Matic fa partire un cross basso che però viene intercettato da Fernando. Il tocco con il braccio è evidentissimo già in diretta ma l'arbitro Taylor non vede nulla e il VAR non lo invita a rivedere l'azione sul monitor a bordo campo. Eppure, rivedendo il replay, si vede che il centrocampista del Siviglia aumenta il volume del proprio corpo prima di ritrarre la mano. Insomma, era rigore netto!

Siviglia-Roma 1-1 ( d.c.r.), le pagelle dei giallorossi

Rui Patricio 6, Mancini 5, Smalling 7, Ibanez 6.5, Celik 5.5 (Zalewski 6), Cristante 6.5, Matic 7 (Bove sv), Spinazzola 6 (Llorente 6), Pellegrini 6 (El Shaarawy 5.5), Dybala 7.5 (Wjinaldum 5), Abraham 5.5 (Belotti 5).

Dybala 7.5 - Quando c'è la Joya la Roma gioca con una luce diversa. Fisicamente non è al 100% ma sa di essere il giocatore chiave della squadra, quindi scende in campo e mette la sua qualità al servizio della squadra;

Pellegrini 6 - Tanto sacrificio anche da parte del capitano giallorosso, dal quale però ci saremmo aspettati qualche giocata decisiva in più. Si abbassa troppo e non rischia mai, prova opaca;

Matic 7 - Mette il coltello tra i denti e dichiara guerra al centrocampo andaluso. Ogni pallone deve prima passare dalla sua supervisione e quando c'è da picchiare non si tira indietro. Nel secondo tempo supplementare si fa male, prova a restare in campo ma deve arrendersi;