Dusan Vlahovic racconta la sua esperienza alla Juventus per il format Made in Italy

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / Jonathan Moscrop/GettyImages
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La Juventus nel cuore. Dusan Vlahovic ha raccontato del suo esordio con la maglia bianconera, dell'importanza di alcuni calciatori ed ex calciatori legati al mondo juventino, del museo del club, ma anche della bellezza di Torino e del piacere di fare passeggiate e incontrare i tifosi. Lo ha fatto durante l'intervista della Lega Serie A per il format Made in Italy. Queste le parole dell'attaccante bianconero.

"Il mio trasferimento a Torino è stato un grande cambiamento per me ma dal primo giorno a Torino mi sono sentito come a casa. Per me e per ognuno di noi il calcio è tutto. Siamo sempre concentrati sul calcio. È l'unica cosa che ho in mente. Il museo della Juventus è colmo di storia: qui puoi vedere trofei, maglie dei giocatori che hanno più di 300 presenze. Leggende. Emozionante venire qui e vedere la storia del club. Mi sento orgoglioso di essere parte di questa squadra e voglio dare il meglio".

"Il momento migliore è stato il primo giorno alla Juventus, quando sono diventato della Juventus. vedere tutti i tifosi, chi lavora, i miei compagni, la conferenza stampa di presentazione. Il mio esordio allo Stadium con il primo gol, non ricordo la data esatta ma era contro il Verona. Quando sono arrivato ho avuto la fortuna di giocare con Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, sono due persone fantastiche e mi hanno aiutato ad integrarmi in squadra. Ho parlato con Del Piero, Buffon, Marchisio: mi hanno spiegato cosa significa giocare alla Juventus. Li ringrazio tutti. Sogno di vincere con la Juventus la Champions League, lavoro duro e darò il meglio per vincere quella competizione".

"Sono severo sulla dieta, non sgarro. Ho provato il gianduiotto una volta, uno solo però, ed è veramente buono. Ho iniziato a giocare a sette anni, sulla strada con i miei amici. Mi sono innamorato del calcio da subito e sono felice di aver scelto il calcio. Spero di raggiungere livelli alti ed essere uno dei migliori. A Belgrado giocavamo sulla strada, non tutti avevamo i telefoni. Avevamo un campetto nel nostro quartiere, una palla. Ogni tanto mettevamo anche le scarpe per segnare i pali, a volte i ragazzi più grandi del quartiere portavano palline più piccole o reti. Giocavamo ogni giorno".

"Essere parte di questo club è incredibile. Devi essere nella Juventus per capire cosa significa davvero. Amo l'Italia come casa mia. Sono felice di essere qui, ho molti amici. Un piacere essere parte della cultura italiana. L'Italia è speciale: le città, le persone, la cultura, il calcio. Spero di portare grandi gioie ai tifosi della Juventus. Quando esco mi capita mi chiedano una foto, ma sempre educatamente. Mi piace stare in giro a fare una passeggiata e sentire la passione dei tifosi, l'amore per il club".

"Giochiamo per la famiglia, per gli amici, per noi stessi ma anche per i tifosi. Sentire la loro passione e il loro amore è importante. Ti danno una spinta in più. Magari guardandoti si dimenticano dei loro problemi, per me è una responsabilità ma anche un piacere, un onore. Non mi considero speciale, siamo persone normali, come tutti. In questo mondo bisogna essere umili, soprattutto in campo. Devi avere classe, eleganza e comportamenti corretti. Devi imparare tanto da questa città e da questo club. Voglio ringraziare tutti".


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