Duro attacco a Francesco Totti: "Non può fare l'agente in Italia. Lui bara"

Emilio Andreoli/Getty Images
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La nuova vita da procuratore sportivo di Francesco Totti sta riscuotendo parecchio successo, ma non mancano le critiche verso la gestione del lavoro da parte della sua agenzia di scouting CT10 Management.

Le ultime provenienti dalla bocca di Donato Di Campli, ex agente di Marco Verratti che tra i propri assistiti vanta nomi blasonati del calibro di Riccardo Orsolini (Bologna). Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni de Il Foglio.

“Grande giocatore e icona del calcio mondiale, ma fare il procuratore è un altro sport a cui bisogna saper giocare, non barare. Francesco non può operare in Italia dove gli agenti per definirsi tali sono costretti a sostenere test e prove durissime, solo perché il presidente del Coni gli concede l’uso della licenza inglese il cui ottenimento non prevede alcun esame di abilitazione. Io che ho studiato per passarlo in Italia, non sarò mai nella sua stessa posizione".

"Perciò non può permettersi di chiamare Insigne, Tonali e chissà chi altri già in possesso di un agente. Lo scenario attuale tollera pure chi va a sostenere gli esami in Spagna: lì basta pagare 700 euro e in dieci minuti puoi fregiarti del titolo di agente anche da noi. Ma il punto è che nessuno interviene. La Federcalcio munge gli agenti, non riconoscendo però loro alcun peso. Servirebbe una regolamentazione severa”, ha concluso Di Campli.


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