Dumfries-Inter: carriera, caratteristiche tecniche e collocazione del nuovo esterno nerazzurro
L'Inter ha praticamente chiuso per Denzel Dumfries. L'esterno olandese classe '96 arriva dal PSV Eindhoven per 12.5 milioni di euro più altri 2.5 di bonus ed è atteso già in serata a Milano.
Dopo aver ceduto Achraf Hakimi al Paris Saint-Germain per 60 milioni di euro, i nerazzurri erano alla ricerca di un giocatore che non facesse rimpiangere troppo il marocchino. Con l'ottimo Euro2020 disputato con l'Olanda, Dumfries si è guadagnato l'interesse di Ausilio e Marotta che lo hanno scelto come nuovo esterno per l'out di destra.
Quando arriverà l'ufficialità, Simone Inzaghi disporrà di un rinforzo affidabile ed esperto. Andiamo a vedere però nello specifico carriera e caratteristiche di Dumfries, concentrandoci anche sulle differenze rispetto al suo predecessore Hakimi.
La carriera di Denzel Dumfries
Dumfries è il classico esempio di giocatore che ce l'ha fatta solo con le sue forze. A differenza di tanti suoi colleghi, non ha avuto la fortuna di crescere nelle gloriose academy olandesi, ma ha calcato i polverosi campi dilettantistici fino ai 18 anni.
Quando giocava col Barendrecht nella Serie D olandese, viene notato dagli osservatori dello Sparta Rotterdam che lo mettono sotto contratto. Nella squadra della sua città, Dumfries ha la possibilità di giocare in cadetteria e di guadagnare dopo un solo anno la promozione in Eredivisie.
Da quel momento in poi, la carriera del calciatore originario del Suriname procede speditamente. Nel 2017, quando in Olanda si era ormai fatto un nome, Dumfries passa all'Heerenveen, dove gioca 34 partite e segna 4 gol. Dopo appena un anno, arriva il momento di compiere il salto di qualità: a soli 25 anni passa al PSV, uno dei club più prestigiosi dei Paesi Bassi, per 5.5 milioni di euro.
A furia di prestazioni convincenti, Dumfries inizia a essere convocato dalla nazionale olandese e a Euro 2020 Franck De Boer lo utilizza in pianta stabile come esterno destro. Nonostante la campagna europea tutto sommato deludente, il neo interista è risultato uno dei più positivi della squadra.
Caratteristiche tecniche
Bisogna partire da un presupposto: Denzel Dumfries è prima di tutto un terzino destro. Che poi sappia anche fare il quarto o il quinto di centrocampo è un altro discorso, ma l'olandese nasce come difensore.
Questo non significa però che non faccia sentire il suo contributo in avanti. L'ormai ex giocatore del PSV ama infatti gettarsi in avanti, sovrapporsi e, se non può crossare per i compagni, andare direttamente da solo in porta.
La corsa è sicuramente la sua caratteristica migliore. Tuttavia, la tecnica non eccezionale non gli permette di essere anche un buon dribblatore. Da ciò si evince che Dumfries sia un giocatore da educare alla tattica, è ancora un po' troppo impulsivo e si affida troppo alla sua forza fisica. La Serie A è un'ottima scuola per migliorare questo aspetto.
Cosa cambia rispetto ad Hakimi?
Inutile girarci intorno: Dumfries non è Hakimi. Lo si intuisce prima di tutto dai prezzi dei cartellini, poi dal loro modo di giocare. Nel suo unico anno di Serie A, il marocchino ha segnato 7 gol e fornito 10 assist; non ce ne vogliano gli interisti, ma dubitiamo fortemente che il nuovo acquisto possa raggiungere questo bottino.
Per spezzare una lancia in favore dell'olandese, con Dumfries l'Inter guadagna in termini di fisicità e presenza in area. Inoltre, in caso di cambio modulo e passaggio a una difesa a quattro, il classe '96 garantisce una copertura maggiore rispetto al suo predecessore.
Riuscirà Dumfries a non far rimpiangere Hakimi? Solo il tempo potrà dircelo.