Donnarumma: "Bisogna saper sopportare le critiche. Sogno di vincere il Mondiale e di diventare il più forte"

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma / Claudio Villa/Getty Images
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Torna a parlare Gigio Donnarumma. Il portiere del Milan, alle prese con le vicende contrattuali, ha rilasciato un'intervista al canaleTwitch diJustees, parlando della sua carriera, degli inizi, degli amici sul campo e fuori dal campo e di tanto altro. Ecco le sue parole.

Chi ti ha influenzato?

"Mio zio, giocava a calcio ed era portiere. Sono cresciuto con il suo mito, mi ha dato voglia di fare il portiere. Sono cresciuto col sogno di diventare il migliore, speriamo di diventarlo un giorno".

E' un vantaggio giocare in casa?

"Sicuramente. I tifosi ti aiutano nei momenti di difficoltà, bisogna anche saper sopportare le critiche anche quando le cose non vanno bene. Purtroppo ultimamente non ci sono, ma quando sono presenti danno tanto e nei momenti di difficoltà possono dare l'adrenalina per spingere di più e portare a casa il risultato. Li aspettiamo".

Rituali pre-gara?

"Ne ho uno, ma non posso dirlo. In campo non so se si è mai visto, ma prima della partita tocco i pali, la traversa e mi faccio il segno di croce".

Quando hai capito che ce l'avresti fatta?

"Ho capito di poter fare il professionista quando sono partito per la prima volta per Milano: ho fatto fatica, quando sono partito e ho visto star male i miei genitori ho pensato che sarei diventato un portiere da Serie A. Piano B? Il falegname, come mio padre. Ma ho sempre avuto solo un piano A".

Gianluigi Donnarumma
Gigio Donnarumma / Emilio Andreoli/Getty Images

Un mentore?

"Nel primo periodo al Milan c'era Abbiati, è stato importantissimo. Mi ha aiutato a crescere, facendomi sentire importante e tranquillo".

Gli avversari amici?

"Sono molto amico di Insigne, ma anche di altri con cui ho giocato contro. Ad esempio Pepe Reina".

Qual è il tuo sogno più grande?

"Vorrei vincere più trofei possibili, ma soprattutto vincere il Mondiale. Penso che sia il sogno di tutti i bambini, sarebbe il massimo". 

Quale consiglio daresti a un giovane?

"Umiltà, sacrificio, lavoro. Il lavoro paga sempre, unito alle tue qualità e alla voglia di divertirsi". 

Europei?

"E' il primo primo torneo internazionale. Un po' d'ansia c'è, ma sono tranquillo e sereno. Possiamo fare bene, siamo un grande gruppo: non vedo l'ora di iniziare".

E gli avversari?

"La Francia è quella che può darci più fastidio. Spero di arrivare fino in fondo". 


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