Diritti tv Serie A: rilancio di DAZN e Sky ma non convince, la situazione
Di Marco Deiana
"Si è svolta questa mattina (ieri, lunedì 16 ottobre, ndr) nella sede di via Rosellini, l'Assemblea delle Società. [...]. Per quanto riguarda i diritti audiovisivi domestici del campionato di Serie A, dopo un'analisi delle offerte pervenute oggi da parte dei broadcaster che hanno partecipato alle cinque giornate di trattative private (DAZN, Mediaset e Sky), sono stati approfonditi anche i modelli di realizzazione del Canale ufficiale della Lega Serie A. Le società hanno deciso di dedicare tutta la settimana corrente ad incontri quotidiani di studio e analisi dei possibili scenari, ivi inclusa l'ipotesi di attivazione del Canale. I club torneranno a riunirsi in Assemblea in presenza, presso la sede della Lega, il prossimo 23 ottobre, giorno della scadenza della validità delle offerte presentate oggi dai broadcaster".
Questo è il comunicato stampa pubblicato dalla Lega Serie A nella giornata di ieri, dopo la fine delle trattative private con Sky, DAZN e Mediaset. C'è stato un rilancio di DAZN e Sky, con l'esclusione di Mediaset (che puntava alla partita in chiaro del sabato sera), da 900 milioni di euro all'anno per le prossime cinque stagioni. Lo schema sarebbe quello attuale: DAZN avrebbe in meno tutte le 10 partite di ogni giornata di campionato lasciando la co-esclusiva a Sky di tre match per ogni turno.
Secondo quanto riportato da Calcio & Finanza, oltre ai 900 milioni di euro ci sarebbe anche una sorta di clausola che permetterebbe alla Lega Calcio di aumentare il ricavo a seconda di determinati obiettivi (per esempio il superamento di una quota di abbonamenti prestabilita). In ogni caso i 900 milioni di euro di rilancio di Sky e DAZN sono la cifra minima ipotizzata dalle venti società di Serie A per la cessione dei diritti televisivi per il prossimo quinquennio.
Nella scorsa asta triennale, che si concluderà con la stagione attuale 2023-24, la Lega Calcio riuscì a strappare la cifra di 927,5 milioni di euro l'anno. I club di Serie A dovranno decidere questa settimana se accettare l'ultimo rilancio dei due broadcaster e accontentarsi dei 900 milioni di euro (più le cifre che verranno incassate dalla cessione dei diritti tv all'estero) oppure avviare definitivamente il progetto del Canale della Lega Calcio, vendendo direttamente all'utente finale (il tifoso e appassionato di calcio) le partite, supportato da fondi di investimento o altri partner (che hanno già inserito la loro offerta in busta chiusa - al momento dell'apertura del bando per la vendita dei diritti tv -, da aprire solamente dopo il no ufficiale alle tv).
Le prime indiscrezioni sul pensiero dei club di Serie A
L'offerta da 900 milioni di euro all'anno fino alla stagione 2028-29 non convince sette club. Da sottolineare che per approvare/accettare la proposta congiunta di Sky e DAZN serviranno il sì di almeno quattordici club. Ad oggi ci sono ben 7 club contrari. Si tratta di Juventus, Milan, Napoli, Roma, Fiorentina, Bologna e Salernitana.
Soprattutto Fiorentina, Napoli e Salernitana sembrano le più propense ad aprire e avviare il Canale della Lega per vendere direttamente all'utente il prodotto finale, senza passare dai broadcaster (che saranno presenti, almeno uno, come supporto iniziale per l'avvio del canale). Questa è la settimana decisiva.