Diritti tv Serie A: Juve, Milan e Inter vogliono DAZN. Ma c'è un rischio: i dettagli

Gli appassionati di calcio attendono ansiosi la decisione dei 20 club di Serie A sull'assegnazione dei diritti tv per il triennio 2021/2024. Al momento, come noto, l'offerta di DAZN supera abbondantemente quella di Sky ma non c'è ancora la maggioranza.
Le big, ad eccezione della Roma, spingono per la soluzione DAZN ma non tutti i club sono convinti. Marco Bellinazzo sul Sole 24 Ore ha fatto il punto: "I rinvii e le baruffe delle ultime settimane sui diritti tv hanno messo la Serie A davanti al rischio di un formidabile effetto domino tra bando domestico, gare per l’estero e trattavive con i fondi di private equity".
Prosegue Bellinazzo: "Domani scadeva il bando dedicato al Middle East per il triennio 2021/24 e la Lega in extremis ha prorogato il termine al 28 febbraio nella speranza di riscuotere proposte più favorevoli. Oggi grazie alla qatariota beIn Sport la Lega incassa 110 milioni all’anno da quest’area. Ma il network di Doha non è certo di riproporre un’offerta così elevata per lo sgarbo che ritiene di aver subito dalla Lega dopo l’accordo con i nemici dell’Arabia Saudita (poco ligi sul fronte anti-pirateria) sulla Supercoppa. Al momento ci sarebbero due proposte dal Kuwait e da Riad per meno di 40 milioni. Se per Medioriente e Nord Africa non dovessero arrivare buste più ricche si prospettebbe un forte calo dei ricavi esteri che ammontano a 370 milioni. In attesa delle trattative private le offerte degli intermediari (Ares, Infront, Mediapro e Img) per il resto del mondo infatti non vanno oltre i 180 milioni. Sul fronte domestico il gruppo di club (capeggiati da Juve, Inter e Milan) che parteggia per DAZN spera di assegnare i diritti nell’assemblea di mercoledì prossimo".
Conclude Bellinazzo: "L’Ott ha offerto 840 milioni all’anno (per 7 partite in esclusiva e 3 in coabitazione che ne valgono almeno altri 70) mentre la proposta di Sky è di 750 milioni (più la creazione di un canale della Lega per le trasmissioni web, su cui la piattaforma satellitare di Comcast non può agire in esclusiva, che potrebbe fruttarne altri 70). La vittoria diDaznche avrebbe stretto un’alleanza con una telco (si parla di Tim) per superare i gap tecnologici connessi alla trasmigrazione degli abbonati del resto non è irrilevante per la trattativa con Cvc-Advent-Fsi, pronti a investire 1,7 miliardi per il 10% di una futura media company a fronte di ampi poteri di governance. Se prevalesse DAZN e si raggiungessero i 910 milioni di ricavi (non distanti dai 973 attuali), si rafforzerebbero i fautori dell’autonomia della Lega che potrebbero deviare tutto su un binario morto o alzare la posta finanziaria".
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