Diritti TV, due fazioni tra i club di Serie A sull'offerta dei fondi
Torna d'attualità la questione dei diritti tv, dopo che la Lega Serie A ha accettato l'offerta da 1,7 miliardi di euro presentata dalla cordata composta dai fondi Cvc, Advent ed Fsi. Il nodo che i club stanno affrontando, al momento, è rappresentato dalla ripartizione dei soldi tra le squadre e nel tempo, secondo quanto rivelato da Milano Finanza. Tanto che si sarebbero formati due fronti.
Il primo, quello con i cosiddetti grandi club (cioè le sei società italiane che hanno un fatturato maggiore di 60 milioni di euro) e il secondo, che comprende le restanti 14 squadre che possono contare su ricavi inferiori alla soglia delle big. Serve un'intesa che possa accontentare tutti i presidenti, compresi quelli di Serie B. Gli avvocati delle parti, intanto, stanno lavorando su aspetti legali, fiscali e di governance, da cui dipenderà la conclusione definitiva dell'accordo tra il fondo di investimento e la Lega Serie A. E oltre a questo c'è anche da decidere la composizione del CdA della media company.
Si sta parlando anche della "clausola Covid", su cui vertono i pagamenti ai club solo in caso di regolare svolgimento del campionato, oltre che di quella Superlega che vincolerebbe Juve, Inter e Milan a non poter disputare un nuovo campionato europeo. Un progetto che potrebbe essere scongiurato dalla prossima riforma della Champions League. La prossima assemblea di Lega in cui si continuerà a discutere di questa tematica si svolgerà in video-conferenza martedì 15 dicembre, alle 15.
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