Dimarco: "Essere all'Inter è la cosa più bella del mondo. Rimonta? Ci crediamo"

Federico Dimarco
Federico Dimarco / Marco Luzzani/GettyImages
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Spazio ad un'intervista esclusiva a Federico Dimarco sulla prima pagina proposta oggi da La Gazzetta dello Sport. Il mancino dell'Inter, protagonista con una doppietta nel match contro il Bologna, si concede ai microfoni della rosea.

Federico Dimarco
Skriniar e Dimarco / Marco Luzzani/GettyImages

Due gol al Bologna bastano come regalo?
"Sì, è stata un’emozione, ma non mi sono fatto un regalo da solo, il regalo è di tutta la squadra perché, al di là della doppietta, abbiamo vinto insieme ed è ciò che conta".

In Champions super, ma in ritardo in campionato: ci spiega il perché di questa altalena?
"È giusto che la gente critichi per le 5 sconfitte in A, che sono troppe, ma mancano tante partite. E, tralasciando il Napoli che ora sta benissimo, le altalene le hanno anche le altre: siamo tutte lì, non è solo e sempre l’Inter in crisi...".

Ma c’è ancora tempo per recuperare dalla vetta?
"La Juve una volta ha già rimontato 11 punti... E poi pensiamo all’anno scorso: eravamo a +8 e poi abbiamo visto come è finita. Può succedere di tutto, nel calcio non si sa mai. Non sarà facile, ma posso dire che daremo il 100% per arrivare più in alto possibile".

Adesso il dubbio sembra sciolto: lei è un esterno. Ma come ha vissuto l’essere sospeso a lungo tra difesa e centrocampo?
"Nel secondo anno a Verona ho fatto i primi sei mesi da quinto di centrocampo e poi gli ultimi sei da terzo di difesa. Ero già abituato ad alternare... Prima di giocare in Nazionale l’ultima volta, stavo più spesso dietro, però io mi sento più un esterno di fascia".

“Senza Perisic, sulla fascia dell’Inter c’è il vuoto”: le ha dato fastidio ascoltare queste parole?
"No, perché Ivan l’anno scorso ha fatto una stagione straordinaria: era “ingiocabile”... L’avevo conosciuto quando era appena arrivato poi, quando l’ho rivisto dopo anni, era un altro, a un livello unico".

Quanta pressione dà giocare per la squadra che si ama?
"Beh, a pesare sono altre cose. Il fatto di scendere in campo con lo stemma dell’Inter sul cuore è, semplicemente, la cosa più bella del mondo. Né più né meno".

A gennaio vedremo finalmente il vero Romelu?
"Spero e penso di sì. Chi ha avuto così tanta voglia di tornare, ha molto da dimostrare ai compagni e alla gente. Però pure Dzeko, Lauti e Correa stanno facendo bene".

Skriniar le ha detto se firma?
"Parlo di tutto con lui, tranne che di questo. Sono scelte sue. Deve stare tranquillo perché è fortissimo. Ha dimostrato sul campo quanto sia decisivo per noi".