Digitalbits non paga l'Inter? Le conseguenze in ballo: due linee possibili

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Inter / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Il logo Digitalbits potrebbe sparire definitivamente dalle maglie dell'Inter a fronte dei mancati pagamenti. L'indizio è arrivato dalla presentazione ufficiale di Alessia Piazza, nuovo rinforzo delle Women nerazzurre: sulla divisa del portiere classe '98 non si rileva la presenza dello sponsor di criptovalute: una decisione che porterà ad azioni ben più drastiche nel corso dei prossimi giorni. Non si esclude la risoluzione unilaterale del contratto, così come la richiesta danni e la conseguente ricerca di un nuovo main sponsor. Le ipotesi più drastiche come quelle citate arrivano dal Corriere dello Sport di oggi, mentre non mancano piste all'insegna della maggiore prudenza e, dunque, una linea meno aggressiva.

A fare il punto in tal senso è Tuttosport: "Un conto è togliere il nome  dal sito ufficiale e dalle maglie di Primavera e Women per reagire ai mancati pagamenti dell’azienda di criptovalute. Un altro è levare il “main sponsor” dalle divise della prima squadra a partite dalla 1ª giornata di campionato a Lecce. Il punto riguarda un altro marchio sulle maglie nerazzurre, quello dello sponsor tecnico Nike. Rimuovere la scritta Digitalbits dalle maglie di Lukaku e compagni, a maggior ragion in caso di immediata sostituzione con un altro partner commerciale, farebbe immediatamente perdere valore alle decine di migliaia di magliette già prodotte (e in molti casi già vendute) dalla multinazionale americana con Digitalbits sul petto.

Steven Zhang
Steven Zhang / Marco Canoniero/GettyImages

"Sarebbe un problema notevole, a maggior ragione in questa fase nella quale l’Inter ha trovato con Nike il rinnovo dell’attuale accordo in scadenza nel 2024 fino al 2030 a oltre 25 milioni (più bonus), il doppio - per quanto riguarda la parte fissa - della cifra attuale. Ecco perché l’Inter vuole evitare di arrivare al passo estremo di fronte ai mancati pagamenti di Digitalbits. Il tentativo potrebbe essere quello di concentrare in un’unica stagione tutti i ricavi pattuiti su base pluriennale in modo da tenere il nome sulle maglie fino al prossimo giugno e poi separarsi", conclude l'edizione odierna del quotidiano.


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