De Laurentiis: "Superlega? Agnelli e Florentino hanno sbagliato. Stiamo girando una fiction sul Napoli"
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha toccato diversi temi a margine del Passepartout Festival. Dalla squadra azzurra all'intricato caso Superlega, passando anche per i diritti televisivi che tengono banco in Lega Serie A.
NAPOLI CITTA' - "Napoli era capitale nel 600 e nel 700, terza solo a Parigi e Londra, e molti venivano qui, come pittori e scrittori. Nel 700 aveva il sistema fognario ed al sud ci sono città che ancora non ce l'hanno, per primi come acqua corrente. Non voglio fare il borbonico, ma Cavour è stato paraculo mandando un personaggio cinematografico come Garibaldi a fare manfrina con la mafia per conquistare e unire l'Italia, la ricchezza borbonico era gigantesca e se la sono portata via, tutte le riserve d'oro sono state portate via, l'unificazione non è avvenuta a livello territoriale. Mi ha fatto piacere, Napolitano mio amico ci teneva molto alla bandiera, vedere tutti cantare l'inno rispetto ai turchi. C'è una grande cultura partenopea, fatta anche di strada, non va abbandonata, ma bisogna utilizzarla anche per attrarre i visitatori. Rivedendo matrimonio all'italiana, con Loren e Mastroianni, due oscar, vedevi una Napoli che si internazionalizzava subito, anche ai più lontani nel mondo. La città ha una grandissima forza, gli manca una classe dirigente con le palle, Il coraggio glielo dai se gli dai denaro da investire, ma non bastano 80mld, non è Napoli ma il sud... se devi arrivare a Reggio Calabria in tante ore rischiando la vita con i sassi allora il territorio non funziona".
SOVRINTENDENZE - "Le sovrintendenze, avete mai parlato con qualcuno di questi? Alcuni sono straordinari, ma sento che a Firenze ad uno come Commisso, che ha buttato già più di 350 milioni nella Fiorentina, vuole fare lo stadio e gli viene detto quello non si può toccare perché un monumento. Ma un monumento a cosa, è per la gente che è vessata a vita da moglie ed amanti e lavoro e vuole andare in uno stadio a sfogare e tu gli impedisci di modernizzarlo perché monumento di cosa... la burocrazia è poi politicizzata, è contro Commisso in quanto americano, per loro Commisso è un potere da annientare. Lo stato è perdente, ma vince perché noi siamo silenti e appecoronati".
MARADONA - "È stato unico ed irripetibile, la fortuna e sfortuna è che ce l'hanno avuto i napoletani. La sfortuna è che con un calcio malato delle istituzioni non si può sempre vincere lo Scudetto, Maradona gli ha portato due scudetti perché veniva veramente da altrove. Mio figlio ci sta facendo una fiction. Faremo 3 stagioni, sarà tipo come la serie su Jordan con interviste, 150 personaggi: da prima della nascita del 1926, quando il simbolo era il cavallo che poi per i disastri divenne asino, il famoso 'ciuccio", fino al 1984, poi dal 1984 con Maradona al 2001, e poi la mia gestione".
BARI - "Il Sindaco mi chiamò e mi chiese di interessarmi. Mi disse che era fallito e come il Napoli potevo resuscitarlo. Mi chiese di scrivergli 2 pagine, me ne vennero fuori 30 e mi bombardò 'prendilo prendilo'. Mio figlio stava a Londra per una serie Amazon, gli dissi di interessarmi ma lui mi disse 'non ne voglio sapere nulla', poi dopo 2 ore mi chiama e mi dice che ci ha ripensato perché 'in fondo calcio e cinema sono nel nostro DNA, però lasciami fare..." e gli dissi che avrebbe fatto tutto lui ed è felicissimo. Se la gente sa fare, io lascio fare. A volte mi dicono ti occupi pure di questa bassa macelleria, ma nulla lo è, ogni cosa si può fare in modo straordinario".
SUPERLEGA - "Sono riuscito a smascherare Blatter quando era alla Fifa, Platini all'Uefa, ora non sono riuscito ancora a ripianare totalmente il calcio a livello mondiale. Questo fatto della Superlega è figlia delle organizzazione calcistiche che pensano di fare loro le istituzioni con i nostri soldi. Che interessa ha un Real o un Napoli a fare la Champions, indebitandosi per poter fatturare 70-100 milioni in più? Se ne ho spesi già 200 c'è qualcosa che non quadra. Io faccio parte dell'ECA e mi sono interessato del marketing, ad Andrea Agnelli dissi subito che stavano sbagliando con la Superlega perché vogliono diventare loro gli attori principali. Invece l'Uefa va tenuta come segretariato, pagando noi loro con gli introiti, e non loro noi!".
INFORTUNI IN NAZIONALE - "Ora abbiamo tanti giocatori agli Europei, che hanno fatto due gol su tre credo, se si rompono e non mi torna sano chi mi ripaga i 100 milioni degli obiettivi? Perché devo prestartelo? Tu fatturi 3 miliardi in 15 giorni e allora devi sederti per rivedere tutto. Agnelli, Perez e gli altri hanno sbagliato, ma è chiaro comunque che il calcio sta fallendo per le istituzioni. Gravina disse che avrebbe fatto grandi cambiamenti, ma è eletto da 2 anni e mezzo, perché non va dal governo per abolire la legge che risale al '91? Quella Bossi-Fini sugli extracomunitari che costano meno alle squadre più piccole? È del 2001. Perché non smonti la legge Melandri che fu scritta da Gentiloni, gente che di calcio non capisce niente ed il calcio dopo 25 anni cambia, cambia già di anno in anno".
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