Di Bello spiega perché non è andato al VAR sul contatto Ndoye-Iling in Juve-Bologna
È stato un post-partita infuocato quello di Juventus-Bologna. La sfida, valida per la 2ª giornata di Serie A, è terminata 1-1, con Vlahovic che ha risposto al vantaggio di Ferguson, ma a suscitare polemiche è stato soprattutto l'episodio che ha visto per protagonisti Ndoye e Iling Jr.
È il secondo tempo e il Bologna conduce ancora per 1-0. La Juve attacca a testa bassa, rinvigorita dai cambi di Allegri, ma gli uomini di Thiago Motta riescono a rendersi pericolosi con le ripartenze. Ed è proprio da un contropiede che scaturisce il tanto controverso contatto in area piccola tra Ndoye e Iling Jr. L'esterno dei rossoblù stava per insaccare in rete il pallone del 2-0, ma il giovane bianconero lo ostacola: il Bologna chiede rigore ed espulsione per chiara azione da gol, ma Marco Di Bello lascia giocare.
Poco più tardi arriva il pareggio di Vlahovic, su assist proprio di Iling, ma la furia dei felsinei si è protratta anche dopo il triplice fischio, quando l'amministratore delegato Claudio Fenucci ha apertamente criticato la decisione dell'arbitro, reo di non aver nemmeno consultato il VAR.
L'edizione odierna de La Repubblica riporta uno stralcio della conversazione tra Di Bello e la sala VAR in cui il direttore di gara pugliese dichiara: "Ho visto bene io, sono caduti assieme". L'interpretazione non è piaciuta al designatore Gianluca Rocchi, che secondo La Gazzetta dello Sport sta pensando di sospenderlo.