Supersfida da Derby della Lanterna: Pandev contro Quagliarella
Nella venticinquesima giornata di Serie A, gran parte delle attenzioni sarà riservata al posticipo tra Genoa e Sampdoria. Si tratta del settantatreesimo Derby della Lanterna, uno dei più longevi della storia del calcio nostrano. Le due squadre arrivano alla stracittadina forti di una buona posizione in classifica: gli uomini di Ranieri navigano verso una salvezza tranquilla; mentre quelli di Ballardini dovranno ancora lottare per non retrocedere, anche se sembrano aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori.
Ormai da qualche anno siamo abituati a vedere il Derby di Genova come una disperata sfida salvezza. Tuttavia, in epoche che sembrano ormai remote, non serviva accendere il Faro del porto, ci pensavano giocatori della classe di Vialli o Milito a illuminare tutta la città. Va però detto che anche oggi le due genovesi vengono trascinate dai propri giocatori-leader e se, come abbiamo detto prima, Genoa e Sampdoria sembrano vicinissime a raggiungere il proprio obiettivo stagionale, il merito è anche di Goran Pandev e Fabio Quagliarella.
In questo articolo proveremo a fare un confronto tra questi due giocatori, così diversi nel modo di giocare, ma al tempo stesso accomunati dall'aver segnato valanghe di gol negli ultimi quindici anni. Per eseguire questo parallelismo, daremo un voto a Tiro, Fantasia, Senso del Gol, Importanza per la squadra e Leadership: tutte categorie che sanciscono la qualità di un attaccante.
Tiro
Pandev 7.5 - Il sinistro del macedone ha bucato i guanti dei migliori portieri di Serie A. Però la maggior parte delle reti sono state messe a segno proprio col suo piede preferito.
Quagliarella 8 - Se sei il miglior marcatore della Serie A ancora in attività è perché evidentemente hai un buon tiro. Il 27 blucerchiato è il primo in questa speciale classifica con 172 gol siglati in tutti i modi: destro, sinistro, testa... tacco. Prende mezzo voto in più di Pandev proprio per la sua completezza.
Fantasia
Quagliarella/Pandev 9 - Abbiamo di fronte due giocatori fortemente fantasiosi. I due attaccanti utilizzano il proprio estro per segnare, fare assist o per dribblare. Entrambi hanno avuto la fantasia di segnare da centrocampo, il macedone in Lecce-Genoa dell'anno scorso; il bomber di Castellammare di Stabia in un Chievo-Sampdoria del 2007.
Senso del Gol
Pandev 7 - Goran non ha segnato centinaia di gol nella propria carriera, non è il classico attaccante da area di rigore. Questo è l'unico campo in cui vi è un grosso mismatch tra i due.
Quagliarella 8.5 - Il fiuto del gol dell'attaccante della Sampdoria è innegabile. Anzi, col passare degli anni e con una forma fisica che va via via scemando, Quagliarella sembra aver affinato questa sua caratteristica.
Importanza per la squadra
Pandev 7 - Con Destro in grande spolvero e Shomurodov in rampa di lancio, sembra esserci sempre meno spazio tra i titolari per il macedone. Tuttavia quando gioca, Pandev è quasi sempre decisivo, perché grazie alla sua esperienza riesce a tenere palloni facendo salire la squadra, a lanciare i compagni verso la porta avversaria e a segnare.
Quagliarella 7.5 - Se la Sampdoria naviga in buone acque, è perché Quagliarella riesce ancora a trascinarla a suon di gol. Attualmente ha segnato 8 gol ed è capocannoniere della squadra, ma a differenza degli ultimi anni, il centravanti blucerchiato non è più l'unica o la principale fonte di gol; ad aiutarlo ci sono giocatori come Keita, Jankto, Candreva e Damsgaard, quindi la Quagliarella-dipendenza è meno evidente rispetto al passato.
Leadership
Pandev 8 - Non è il capitano della sua squadra, ma il macedone si rivela leader senza fascia, guidando i compagni sul campo grazie al proprio carisma. Va detto però che purtroppo l'età avanza e Pandev viene schierato titolare sempre meno. Tuttavia, ultimamente ha dimostrato di avere ancora benzina in corpo segnando una doppietta e indirizzando la partita contro il Napoli.
Quagliarella 8 - Uomo più esperto e navigato della Sampdoria, Quagliarella è il capitano dei blucerchiati, nonché modello di riferimento per tutti i nuovi attaccanti che approdano in squadra. Nonostante l'anagrafe dica 38 anni, Ranieri raramente si priva del proprio leader e decide piuttosto di dosarne le energie.
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