Delneri e il rimpianto Juve: "Pirlo e Vidal non li ho mai avuti. Preferivo Storiari a Buffon? Non scherziamo..."

Udinese Calcio v UC Sampdoria - Serie A
Udinese Calcio v UC Sampdoria - Serie A / Dino Panato/Getty Images
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La qualificazione ottenuta in Champions League ai tempi della Sampdoria fu il punto più alto della carriera da allenatore di Gigi Del Neri: proprio quella impresa gli valse la chiamata della Juventus nel 2010, quando i bianconeri erano ancora una società in via di ricostruzione e non la corazzata attuale.

A Torino il tecnico di Aquileia non andò oltre un deludente settimo posto finale, nonostante al giro di boa del campionato le prospettive di alta classifica fossero più che rosee. Intervistato da Il Giornale, il 69enne ha raccontato un retroscena relativo alla scelta di puntare su di lui da parte della "Vecchia Signora".

"Non fui scelto da Agnelli? Senza polemica, è la verità: fui effettivamente scelto da Marotta e Paratici. Avevamo lavorato benissimo a Genova e la Juve dell’epoca poteva permettersi il sottoscritto, comunque appena qualificatosi per la Champions. Per il palato dei tifosi e per le loro abitudini, ci sarebbe stato forse bisogno di un Ronaldo anche in panchina. Va anche detto che a Torino non hanno voluto bene nemmeno ad Ancelotti, quindi sono in buona compagnia. Non ero in ogni caso l’ultimo degli ultimi: in carriera ho fatto bene quasi dappertutto".

Uno dei rimpianti più grandi di Del Neri è quello di non aver avuto a disposizione campioni del calibro di Pirlo e Vidal, che sarebbero arrivati solamente un anno più tardi.

"Cosa mancava? Qualità in mezzo al campo: Pirlo e Vidal io non li ho mai avuti. E una rosa più profonda".

AS Bari v Juventus FC - Serie A
AS Bari v Juventus FC - Serie A / Giuseppe Bellini/Getty Images

In quell'annata Storari trovò molto spazio a discapito di Buffon, frenato dai problemi fisici: nessuna frizione nel rapporto con il portierone di Carrara.

"Lo misi in discussione? Non scherziamo. La verità è che Gigi era reduce da un infortunio serio e Storari stava giocando benissimo: non ho mai regalato niente a nessuno, tutto qui. E mi fa molto piacere che Buffon sia ancora al top: se uno non ne conoscesse l’età e non sapesse di chi si tratta, prenderebbe nota di come ha parato quest’anno e investirebbe su di lui. Resta un esempio per i ragazzi di oggi: è la passione che muove tutto, non i soldi".


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