"De-Monchizzare" la Roma senza perdere competitività: l'analisi sul mercato e il bilancio tra entrate e uscite
Anche per la Roma si è chiusa ieri una delle sessioni di mercato più incredibili di sempre, causa Coronavirus e conseguente crisi economica. E i giallorossi, freschi di nuova proprietà targata Dan Friedkin, hanno dovuto condurre un mercato che è sembrato praticamente un campo minato: serviva in primis ridurre l'astronomico monte ingaggi - il terzo in Serie A -, cedendo chi non faceva (e fa) parte del progetto tecnico, acquistando calciatori (più o meno) giovani e sostenibili a bilancio mantenendo la competitività più alta possibile. Solo per un discorso economico e d'età sarebbe dovuto partire Edin Dzeko (alla Juve), che alla fine è rimasto con buona pace di Arek Milik, sostituto designato.
Tante cessioni
Una missione che non è riuscita al 100% quella della Roma, ma che è stata comunque portata avanti al massimo delle possibilità. Un buon viatico iniziale, insomma. Partiamo dalle cessioni, con gli addii di Patrik Schick, Cengiz Ünder, Aleksandar Kolarov, Diego Perotti, Justin Kluivert, Alessandro Florenzi, Cetin, Maxime Gonalons, Gregoire Defrel, Robin Olsen, Ante Coric e Fuzato.
Per un totale incassato di quasi 46 milioni di euro, a cui aggiungere i 24,6 milioni complessivi di ingaggio risparmiati: il tutto ha generato una plusvalenza di 14,5 milioni, che può salire con i riscatti a titolo definitivo di Florenzi, Ünder e Kluivert. Restano ancora sul groppone Juan Jesus e Fazio, che la Roma non è riuscita a piazzare. Quasi completata, così, l'opera di demonchizzazione di Trigoria.
Acquisti mirati, ma manca qualcosa
Meno fornito il fronte acquisti. La scelta è stata corretta se si pensa alla difficile situazione economica lasciata dalla gestione Pallotta, ma un po' meno dal lato tecnico visto che a Fonseca mancano ancora un paio di pedine (esterno destro e un altro attaccante). Magari si proverà a sistemare a gennaio. Primo acquisto l'attaccante Pedro Rodriguez, arrivato a parametro zero e già protagonista della prima vittoria in campionato. Un po' in ritardo, ma comunque arrivato, l'agognato vice-Dzeko: si tratta di Borja Mayoral, un'altra ottima operazione dal punto di vista finanziario quasi nullo. Henrikh Mkhitaryan, già in prestito lo scorso anno, ha rescisso con l'Arsenal ed è diventato giallorosso a tutti gli effetti.
Due i colpi per la difesa, che sta godendo della crescita di Roger Ibanez, arrivato lo scorso gennaio. Marash Kumbulla, giovanissimo e vera rivoluzione dello scorso campionato, arrivato con una operazione complicata che però porterà a spendere la Roma (è una previsione) circa 20 milioni di euro. Dulcis in fundo, l'acquisto più atteso da tutti e soprattutto da Fonseca: quello di Chris Smalling, prelevato a titolo definitivo dal Manchester United dopo una trattativa che definire infinita è un eufemismo. E si è aggiunto anche il brivido sui documenti non depositati in tempo.
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