De Ligt elogia Sarri e spiega in che rapporti è con gli ex compagni della Juve

Matthijs de Ligt
Matthijs de Ligt / Alexander Hassenstein/GettyImages
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Sarà una sfida speciale quella di mercoledì sera per Matthijs de Ligt. All'Olimpico, in occasione dell'andata degli ottavi di Champions League, il difensore olandese del Bayern Monaco ritroverà infatti Maurizio Sarri, suo allenatore ai tempi della Juventus e oggi sulla panchina della Lazio.

Riguarda proprio il rapporto con il tecnico biancoceleste la prima domanda dell'intervista concessa da de Ligt alla Gazzetta dello Sport, anche se nel corso della chiacchierata non sono mancati riferimenti circa la sua crescita come giocatore e un parere sulla lotta Scudetto che vede coinvolti i bianconeri.

Su Sarri: "All'inizio parlava sempre in inglese, io preferivo l'italiano. Poi l'ho visto lavorare sul campo e sulla tattica. Avevamo fatto bene, segnato tanto e vinto lo scudetto. Con lui sono diventato molto più forte. Un allenatore che lavora sempre tanto, anche in prima persona, sul campo. Chiede sempre il massimo in ogni esercizio anche con la testa. Mi ha reso un giocatore molto migliore".

La crescita in Italia: "Ho imparato tanto, soprattutto nel gioco di reparto, in difesa. Prima la mia forza era quella di giocare uomo contro uomo, alla Juve facevamo più la zona, contava il momento di arretrare, salire. Giocare con tutta la difesa".

Sulla Serie A e la Lazio: "Guardo la Serie A, la Juve se riesco. Cosa ricordo della Lazio? I duelli con Ciro Immobile, punta molto pericolosa, ha sempre segnato tanto e continua a farlo".

Il rapporto con gli ex compagni della Juve: "Ho molti amici alla Juve, ho avuto buoni rapporti con tutti soprattutto con chi parlava inglese. McKennie, Szczesny, Ramsey, Chiesa, adesso Vlahovic. Li sento ancora, la Juve sta andando molto bene".

Sulla lotta Scudetto: "L'Inter è forte, più forte dello scorso anno quando è andata in finale di Champions, però spero che la Juve vinca lo scudetto".

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