De Ligt: "Alla Juve sto bene, su di me tante invenzioni. In due mi hanno sorpreso. Sarri è 'olandese'"

Brescia Calcio v Juventus - Serie A
Brescia Calcio v Juventus - Serie A / Marco Luzzani/Getty Images
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Matthijs de Ligt, difensore della Juventus, ha parlato a Tuttosport, raccontando il suo impatto con il mondo bianconero. Il centrale olandese, al primo anno con la maglia della Juve, ha parlato anche delle voci di mercato che lo riguardano. Ecco le sue dichiarazioni.

Olympique Lyon v Juventus - UEFA Champions League
Olympique Lyon v Juventus - UEFA Champions League / Soccrates Images/Getty Images

I nuovi allenamenti?

Adesso va meglio. All’inizio potevamo allenarci solo in piccoli gruppi e non potevamo toccarci ed era più difficile e brutto. E’ stato bello tornare a lavorare normalmente, poter giocare con gli altri ragazzi, trovarci tutti insieme sul campo”.

L'arrivo alla Juve?

Il primo sentimento è stata la felicità: mi ha comprato la Juve, uno dei più grandi club al mondo. Appena arrivato sono partito per l’Asia, e mi sono reso conto di quanto grande sia questo club, trovavo tifosi in qualsiasi parte del mondo, la fama della Juventus è immensa. Tutto diverso rispetto alla vita all’Ajax. La prima differenza che mi ha colpito è la dimensione internazionale del club. Poi c’è stata l’accoglienza dei compagni, un gruppo eccezionale. Sono stati subito carini e disponibili, tutti, nessuno escluso. Mi hanno fatto sentire parte di una famiglia”.

Dalla Spagna dicono che andrai via e che non ti trovi bene alla Juve. Resterai?

"Certo, sono molto felice alla Juve. Mi sono reso conto che nell’ultimo periodo, senza il calcio giocato, qualcuno ha inventato un po’ di cose sul mio conto. Sono veramente felice di essere qui, di allenarmi ogni giorno con giocatori straordinari, ho la costante sensazione di migliorare giorno per giorno, e quindi ora sono molto contento alla Juventus. Si, sono felice”.

Rimpiangi la scelta?

La mia filosofia di vita mi spinge a non rimpiangere mai nulla. Cerco di fare le scelte con grande concentrazione e attenzione, così che non debba mai rimpiangerle”.

Chi ti ha impressionato di più? 

Ovviamente c’è Ronaldo, ma non lo nomino, perché tanto tutti sanno chi è e cosa sa fare Cristiano. Allora dico che ce ne sono altri che mi hanno colpito: uno è Dybala, che ha una tecnica sbalorditiva. L’altro, e forse. A qualcuno potrebbe suonare strano, è Rodrigo Bentancur, giocatore dalle qualità tecniche davvero sorprendenti. Ha un grande futuro davanti”. 

Buffon?

E’ strano e allo stesso tempo fantastico giocare con lui. Potrei essere suo figlio, ha 42 anni. Se lo vedi giocare pensi che ne abbia trenta e qualche cosa, non 42. Quando parliamo non si sente mai questa differenza di età. E’ così un bravo ragazzo e un campione straordinario e disponibile. Continuo a imparare da lui”.

Sarri?

Un tattico, molto attento a quell’aspetto e con un’idea di calcio estremamente precisa. Vuole costruire dal basso, più o meno come ero abituato all’Ajax. Si può dire che è molto “olandese”, anche se rimane forte la sua italianità. Si potrebbe dire che lui è la via italiana al calcio totale degli olandesi”.

Ronaldo?

"E' un professionista stupefacente. Il migliore della sua generazione, uno dei migliori giocatori di sempre. E' un enorme esempio per i giovani come me, non che in questa Juventus manchino esempi, ma lui è davvero particolare. Provo sempre a migliorare il mio modo di giocare guardandolo, anche negli allenamenti è pazzesca l'intensità che ci mette e ti chiedi se ha davvero 35 anni. Esigente? Certo che lo è. Vuole vincere sempre e per vincere devi avere ottimi compagni. E noi vogliamo dimostrargli che siamo all'altezza, quindi sì, è esigente, ma forse sarebbe meglio dire stimolante".

La Champions?

La vedo lontana. Adesso c’è la Coppa Italia, che è il nostro primo obiettivo. Poi il campionato, e vogliamo vincere anche quello. Poi ci concentreremo sulla Champions. Se giocheremo bene in Coppa Italia affronteremo meglio il campionato e poi saremo lanciatissimi per la Champions. Quindi intanto vinciamo la Coppa, poi vediamo”.

Il Lione?

"Anche l’anno scorso con l’Ajax perdevamo spesso la prima partita e ribaltavamo tutto nel ritorno. Dovremo giocare al meglio, ma non è il momento di pensarci”.


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