De Laurentiis: "La Conference è inesistente. Le istituzioni non capiscono il calcio"
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto all'evento "130 anni e la storia continua" del quotidiano Il Mattino presso il Teatrino di Corte del Palazzo Reale. Il patron del club azzurro ha parlato a tutto tondo: dai ruoli instituzionali fino agli avvenimenti accaduti durante Spezia-Napoli, ecco le sue parole.
Sui ruoli istituzionali: "Nei ruoli istituzionali non sempre si vedevano figure del mondo del calcio. C'è Gravina, fallito col Castel di Sangro, per il resto questi signori non hanno mai frequentato una realtà calcistica e non conoscono i problemi. Fanno solo finta di conoscerli, ma non possono immaginarli e capirli", riporta AreaNapoli.
Sul calcio europeo e il sistema: "Per loro è fondamentale mettersi una medaglia istituzionale e governare il più a lungo possibile. Non voglio accusare Ceferin o Infantino, ma tutti sappiamo come è finita con Blatter o Platini. Il problema è che c'è una posizione dominante e assoluta della Uefa che condiziona tutto il movimento calcistico affinché possa crescere. E poi la disgrazia dei politici italiani che hanno combinato solo disastri o guai con la delega allo sport. Ora la Vezzali da brava olimpica sa tirare di fioretto anche in un ambiente dove era poco edotta e ci sta dando una mano. Per quattro anni non abbiamo fatto molto. L'Europa si mette la medaglia, fa un torneo e via. La Champions ha una sua importanza, l'Europa League molto ma molto meno e consuma molte energie, la Conference League è praticamente inesistente. Perché tutti questi tornei? Semplice. Perché come votazione ogni nazione vale un voto, quindi più accontentano tutti e più sono rieleggibili. Noi siamo i pulcinella di questi signori. Il calcio inglese è il numero uno al mondo perché ha fatto di industria e impresa la filosofia. Poi c'è chi in maniera comunista e populista voleva accontentare tutti... Ed è chiaro che hanno combinato un disastro durato tanti anni dando ad Infront e vari agenti la possibilità di vendere quello che noi facevamo a loro uso e consumo e per i loro comodi e per i loro interessi. Ora queste persone non ci sono più ma c'è rischio di continuare a lungo con questa tiritera se non cambiamo rotta. Il nostro referente è il tifoso che si divide in due tipologie: quello che viene allo stadio e quello che ci guarda in tv o su ipad o sul cellulare. Sono due tipologie di tifoso diverse".
Sugli avvenimenti durante Spezia-Napoli: "Gli stadi inglesi sono pieni da quando i cosiddetti Hooligans sono stati messi alla porta da stadi e pub, devono stare a casa altrimenti li arrestano. Se uno si alza dallo stadio viene richiamato o cacciato e per un anno non entri più. Da noi avete visto tutto quello che è successo a La Spezia. Da noi il ministero degli interni per controllare il territorio quando c'era l'Isis dovette fare accordo con mafia, ndrangheta e camorra perché mancano uomini per fare intelligence: è un grosso problema. Nel 2014 ho fatto una fatica enorme per far cambiare la legge per dare il Daspo a chi aveva commesso omicidi, furti, mano armata, spaccio di droga nei precedenti cinque anni. Si colpivano solo i reati da stadio, e faceva ridere. Questi signori si sono arricchiti fuori dall'Italia, le quarte generazioni hanno studiato nelle migliori università del mondo. In Italia dobbiamo darci una dignità vera. Abbiamo ancora tanto da recuperare, questo è un Paese che può fatturare tantissimo attraverso turismo e bellezza".
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