De Boer: "L'infortunio di Chiellini per De Ligt una benedizione. Non pensavo andasse alla Juve"
Ronald de Boer, leggenda dell’Ajax e della nazionale, gemello dell’ex poco rimpianto tecnico dell’Inter, oggi commentatore tv, ha parlato alla Gazzetta dello Sport della crescita del suo connazionale Matthijs de Ligt, difensore della Juve, che lui conosce molto bene. Ecco le sue parole.
De Boer, se lo ricorda Matthijs bambino?
"Lavoravo nell’Academy dell’Ajax, mi è piaciuto da subito il suo carattere: serio, intelligente, gentile, non si lamenta mai, lavora duro e impara. E poi ha sempre avuto le doti del grande difensore: capisce da dove arriva il pericolo... Me lo ricordo all’U14, quando è tornato l’anno dopo era 30 centimetri più alto! L’aver giocato a centrocampo lo ha aiutato, ma nessuno pensava a questa precocità: a 18 anni era capitano, incredibile".
Sorpreso sia alla Juve?
"Sì, erano interessati club più vicini al sistema Ajax come City e Barcellona. Sarebbe stato più facile adattarsi. Pensavo avrebbe fatto una scelta diversa, ma rispetto la decisione".
Come valuta i suoi primi mesi italiani?
"Ci sono difficoltà nell’andare all’estero dopo aver fatto così bene ed essere stato pagato così tanto: si ha addosso una pressione enorme. In più a 20 anni serve pazienza. All’inizio Matthijs “pensava” troppo per non sbagliare, anziché fidarsi del proprio talento. Ma non si è dato per vinto ed è tornato quello che conosciamo. Mi spiace per l’infortunio di Chiellini, ma per De Ligt è stata una benedizione: si cresce solo sbagliando e giocando. Sarà uno dei migliori di questa epoca, sicuro".
Rivede in lui qualche grande difensore olandese?
"Ha un che di Ruud Krol: forte, carismatico, potente nel gioco aereo e mai cattivo nei tackle. Sono quei difensori che escono dai guai con eleganza".
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