Dalle multiproprietà alla nuova Coppa Italia: la riforma pensata dalla Lega Serie A

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Serie A / Insidefoto/GettyImages
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L'Assemblea di Lega Serie A andata in scena oggi ha escluso una possibile riduzione del numero di squadre, da 20 a 18, come avrebbero invece sperato quattro big di massima serie (Juventus, Inter, Milan e Roma). Al di là di tale aspetto, del prevedibile no a questo particolare input, sono emersi in Assemblea anche altri punti degni di nota: l'Ansa si sofferma in particolare sulla volontà di riaprire alle multiproprietà e sul ruolo delle seconde squadre.

Il progetto di riforma approvato oggi prevede dunque un ritorno alle multiproprietà, superando il divieto imposto dalla FIGC a partire dal 2028/29, in modo da attivare "meccanismi di virtuosi per la valorizzazione di giovani, con modalità finanziariamente più sostenibili rispetto all’attuale sistema di seconde squadre di Lega Pro". La Lega confida inoltre nella possibilità che, per le seconde squadre, venga abolito un costo di iscrizione aggiuntivo e che si superi il divieto di giocare nei tornei dilettantistici (possibilità ad oggi preclusa).

Il documento di 12 pagine approvato oggi propone anche novità a livello di Coppa Italia, con la curiosa possibilità di "valutare format della competizione collegati alle giornate di campionato", in modo da ridurre gli impegni in calendario. Torna in ballo l'idea del Salary Cap per gli stipendi dei calciatori così come, ma non è una novità, la necessità di ridurre il numero di squadre professionistiche.

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A livello arbitrale non mancano input degni di nota: da un lato l'indipendenza del settore arbitrale e la necessità di rendere professionisti i direttori di gara, d'altro canto aspetti di regolamento come VAR a chiamata, possibile aumento ulteriore delle sostituzioni e ipotesi di sperimentazione delle espulsioni temporanee. Confermate anche le proposte su reintroduzione di sponsor legati alle scommesse e dei vantaggi del Decreto Crescita.