Dalle critiche al salvataggio sulla linea: la Roma si gode il jolly Bryan Cristante

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FBL-EUR-C3-ROMA-LEVERKUSEN / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages
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La Roma è in Semifinale di Europa League e questo lo sapevamo già da tempo. Non sapevamo però che avrebbe giocato il ritorno a Leverkusen con due risultati su tre. Forse lo immaginavano, lo speravano, i tifosi giallorossi. Immagine e speranze affievolite da una sequenza di infortuni che ha portato la squadra di Mourinho alla sfida in estrema difficoltà.

Nessun sostituto nel reparto arretrato. I nomi noti in panchina non erano realmente disponibili a un ingresso in campo. Un giovane, Edoardo Bove, titolare e decisivo in mezzo al campo e un tridente pesante con la coppia Abraham-Belotti, orfano di El Shaarawy, con Dybala in campo solo per uno spezzone e senza Ola Solbakken, fuori dalla lista UEFA.

Come succede dal febbraio del 2017, la Roma all'Olimpico non perde in gare a eliminazione diretta. O vince, o porta a casa un pareggio. Nella notte della Semifinale d'andata è successo ancora e, tra le tante immagini che si potevano scegliere di una bella serata, abbiamo optato per Bryan Cristante, mani raccolte lungo il busto e salvataggio di pancia, sulla riga, a pochissimo dal termine.

86:30, la Roma tiene il vantaggio firmato Bove. Un cross dalla sinistra sembra comodo per Rui Patricio che chiama l'uscita, ma trova sulla strada Roger Ibañez e lascia la sfera rimbalzante a centro area, nella disponibilità di Jeremie Frimpong, con la porta sguarnita. Il 30 controlla nel modo più veloce possibile e senza guardare calcia al volo di sinistro verso la rete senza il suo guardiano dotato di guanti.

86:36, 6 secondi più tardi il cuore dei giallorossi ha un sussulto. Cristante para, la palla viene allontanata e l'arbitro fischia. Non è mano, è un fallo successivo al salvataggio della partita. La postura del numero 4 è perfetta, la scelta della posizione anche. Il centrale adattato da Mourinho ha salvato la Roma a meno di 8 minuti dal fischio finale, considerando il recupero.

Un'azione da gol che, prendendo la statistica degli xG vale 0.31,1/3 della produzione offensiva del Bayer Leverkusen nella serata dell'Olimpico. In riferimento ai dati della partita pubblicati da fbref.com, secondo cui i giallorossi hanno prodotto 1.1 xG e i tedeschi 1.0, si tratta dell'occasione più pericolosa della squadra di Xabi Alonso, di quella più pericolosa della gara, a esclusione del gol di Edoardo Bove.

Mediano-Difensore

Bryan Cristante, a Roma dal 2018, ha collezionato più di 200 presenze con i giallorossi. È stato esaltato da leggende come Daniele De Rossi, spesso troppo criticato per colpe che dovevano considerarsi più generali. Alla sua quinta annata romanista ha già raggiunto le 50 presenze stagionali e toccherà quota 4000 minuti. In Europa League è l'unico ad aver disputato tutte e 13 le gare. Siviglia, Juventus e Bayer Leverkusen sono scese dalla Champions League, ma nessuno, nemmeno della rosa giallorossa, ha giocato quanto lui.

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FBL-EUR-C1-ROMA-PLZEN / VINCENZO PINTO/GettyImages

E pensare che quando giunse a Roma quasi cinque anni fa, nelle prime due uscite in trasferta con Eusebio Di Francesco in panchina, entrò rispettivamente al posto di Stephan El Shaarawy e di Javier Pastore. Era considerato un incursore, un falso trequartista, magari una mezz'ala. Il tutto a pieno titolo viste le 9 reti siglate in Serie A nella stagione precedente con l'Atalanta di Gasperini.

Il calcio però evolve. Evolvono situazioni tattiche, velocità e anche le caratteristiche degli stessi calciatori. Oggi Cristante è tornato alle origini. È un mediano puro, un centrocampista che fa meglio la fase difensiva di quella d'attacco. Che occupa in modo scomodo la zona preferita dai calciatori avversari più tecnici. Considerando le statistiche della Serie A, si trova al primo posto per contrasti e contrasti vinti, e primeggia anche in quella dei dribblatori fermati. Posizione che, estesa ai maggiori campionati europei, lo fa figurare in Top Ten.

AS Roma v Inter - Serie A
AS Roma v Inter - Serie A / Anadolu Agency/GettyImages

Un ruolo determinante in cui sta costruendo, con l'esperto e al pari fondamentale Nemanja Matic, un centrocampo solido e difficilmente arginabile. Tuttavia, come capitato a diversi centrocampisti in carriera, rientra in quel gruppo di mediani che, all'occorrenza, possono giocare da difensori centrali. L'aveva fatto con Fonseca, l'ha riproposto un Mourinho in emergenza e, sia contro il Monza che con l'Inter, il 28enne nato in Friuli ha giocato con una personalità esemplare e una sicurezza che ormai gli appartiene.

Il salvataggio sulla riga che consente alla Roma di raggiungere Leverkusen con due risultati su tre è la ciliegina sulla torta di una crescita evidente del numero 4 negli ultimi anni. Il suo utilizzo dietro, con una Roma al completo, potrà rivelarsi anche una soluzione per il futuro. Senza traffico è stato il giocatore che ha gestito di più il pallone tra i giallorossi, con una percentuale di passaggi completati dell'88.4%.

Ormai è uno dei leader e capitani della formazione di Mourinho e sulla sfida, ai microfoni di SkySport, ha parlato così nel postpartita.

"Si, siamo entrati con la consapevolezza di essere forti. Sapevamo cosa dovevamo fare e che possiamo raggiungere la finale. Ora dobbiamo ripeterci in casa loro, rimane solo una partita."

Cristante a SkySport