Dalla scelta di Giuntoli al patteggiamento: come Calvo si è preso la Juventus

Francesco Calvo
Francesco Calvo / Nicolò Campo/GettyImages
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In molti pensavano che la sua nomina fosse temporanea, una semplice contromisura presa dalla società dopo la penalizzazione dello scorso gennaio, ma Francesco Calvo sta ricoprendo un ruolo sempre più centrale nella Juventus e le sue decisioni rappresenteranno le basi per il ciclo che prenderà il via la prossima stagione.

Come rivela l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il manager torinese si è infatti guadagnato la fiducia di John Elkann, del presidente Gianluca Ferrero e dell'amministratore delegato Maurizio Scanavino grazie a delle mosse che si sono rivelate vincenti. Come ad esempio quella di optare per il patteggiamento per risolvere in maniera rapida e indolore la vicenda giudiziaria relativa alle manovre stipendi.

Il direttore generale bianconero ha poi ideato la cosiddetta "Fase 1" del lungo iter di ricostruzione della società e per farlo ha scelto di rivolgersi a un dirigente con anni di esperienza nel calcio italiano che ha saputo prendere una squadra e portarla allo Scudetto. Dopo aver varato le candidature di Massara, Berta e Rossi, è stato lui infatti a puntare tutto su Cristiano Giuntoli. Il ds del Napoli piaceva già alla Continassa, tant'è che lo presero in considerazione dopo l'addio di Fabio Paratici, salvo poi optare per la promozione interna di Federico Cherubini, ma stavolta Calvo non vuole sentire ragioni perché sa che è Giuntoli l'uomo giusto per la Juve del domani.