Dalla Macedonia alla Macedonia: come è cambiata l'Italia da Mancini a Spalletti?

Dal dramma della mancata qualificazione al Mondiale all'inizio del nuovo corso. Stesso avversario, Italie diverse.

Italy Training Session & Press Conference
Italy Training Session & Press Conference / Claudio Villa/GettyImages
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Un anno e mezzo, o quasi, dall'ultima fatale sfida contro la Macedonia del Nord. Era il 24 marzo del 2022, Milan e Inter si giocavano uno Scudetto testa e testa e l'Italia ragionava su come uscire senza ossa rotte dagli spareggi per andara a Qatar 2022. Il Portogallo in un'eventuale Finale qualificazione dopo aver eliminato la Macedonia del Nord. Come avrebbe potuto un'Italia confusa battere il talento dei portoghesi? E via con le ipotesi e le analogie sulla resilienza vista all'Europeo, o con le tesi pessimiste che davano gli azzurri senza speranza.

Quella partita l'Italia non la giocherà mai, perderà la chance di disputarla nel recupero della Semifinale spareggio per mano di Trajkovski. Azzurri-Macedonia del Nord 0-1, una macchia indifendibile che resterà per tanto tempo senza possibilità di essere sgrassata. Il secondo mancato accesso al Mondiale consecutivo, la tempesta dopo la calma.

È forse soltanto adesso, con l'inizio di un nuovo ciclo, che i tifosi italiani riescono a intravedere una luce nuova. Luciano Spalletti è il nuovo CT dell'Italia, una notizia diventata ufficiale a ridosso di Ferragosto. Un solo giorno all'esordio in azzurro che avverrà, ironia della sorte, proprio contro la Macedonia del Nord. Il valore delle due gare a confronto è imparagonabile. Gli azzurri devono sicuramente vincere per non mancare il prossimo Europeo, ma avranno a disposizione altre cinque partite per centrare la qualificazione.

Chi giocò quella partita? E chi giocherà invece la prossima?

L'Italia un anno e mezzo dopo

Italia (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Mancini (44' st Chiellini), Bastoni, Emerson; Barella (32' st Tonali), Jorginho, Verratti; Berardi (44' st Joao Pedro), Immobile (32' st Pellegrini), Insigne. Ct: Mancini

Un 4-3-3 classico con molte differenze rispetto ai probabili undici odierni. Soltanto 5 i titolari che dovremmo vedere in campo dall'inzio contro la Macedonia del Nord. Stando alle ultime indiscrezioni delle prove di formazione di Luciano Spalletti, tra i pali ci sarà ovviamente Gigio Donnarumma, con Mancini-Bastoni come coppia centrale e Di Lorenzo e Dimarco sulle corsie laterali. Il nuovo corso a centrocampo lo guideranno Sandro Tonali e Nicolò Barella, con uno tra Bryan Cristante e Manuel Locatelli ad agire da regista. Davanti capitan Ciro Immobile, favorito su Raspadori, con Chiesa da una parte e Politano dall'altra.

Probabile Italia vs Macedonia del Nord (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Dimarco; Barella, Cristante, Tonali; Politano, Immobile, Zaccagni. Ct: Spalletti

Di situazioni ne sono cambiate parecchie. Ricordate il problema attaccante vissuto come tema senza soluzione durante quella primavera?. Si era tornato a parlare di un possibile ritorno di Mario Balotelli in azzurro ed era stato convocato Joao Pedro, al quale Mancini aveva concesso anche gli ultimi minuti di quella sfida (l'unica apparizione in carriera). Oggi gli interpreti convocati sono gli stessi, con un Retegui in più. Ciro Immobile è diventato il capitano della Nazionale, e alla sua prima convocazione Luciano Spalletti ha lasciato fuori i ritrovati Gianluca Scamacca e Andrea Belotti, ai quali nella conferenza stampa di presentazione ha aggiunto anche Kean, affermando che secondo me ci sono anche calciatori di altre posizioni che possono giocare lì.

Giacomo Raspadori
Italy Training Session & Press Conference / Claudio Villa/GettyImages

Insomma la prima preoccupazione è cancellata, almeno stando alle impressioni. L'avvicendamento a centrocampo sembra definitivo, visto che il minutaggio di Jorginho difficilmente cambierà all'Arsenal e a un Verratti molto vicino a un trasferimento a Dubai. La porta è la stessa, con diverse soluzioni intriganti, così come la difesa, con i laziali Casale e Romagnoli e l'emergente Scalvini a generare una sana concorrenza. Le fasce sono notevolmente migliorate, con gli inamovibili Di Lorenzo e Dimarco bassi, e Berardi, Politano, Zaccagni in avanti (oltre a Chiesa, out per infortunio), tutti apparentemente molto funzionali al gioco di Spalletti.

Sarà l'entusiasmo che mancava da diverso tempo, sarà il fatto che il Napoli era una delle squadre più divertenti d'Europa, ma le premesse sembrano tutte molto buone. Riuscirà il tecnico di Certaldo a imprimere il suo stile anche sulla Nazionale?