Dalla conferma di Ibra al super colpo Tonali: l'analisi e riepilogo della sessione di mercato del Milan

Per questa stagione il Milan di Pioli si è addentrato in una sessione di mercato articolata e densa, resa complessa non solo dagli effetti del covid, che hanno creato una netta flessione dei ricavi, ma anche dal bilancio diluito che la squadra rossonera si trascina già da diverso tempo, permetttendo una spesa di circa 25 milioni di euro, sufficente per permettere l'acquisto di nuovi giovanissimi elementi, ma che stenta a stare alla pari delle altre big (110milioni per la Juve, 97milioni per l'Inter, 73milioni per il Napoli e così via).
In parte vittima di sè stesso, il Milan è riuscito a stiracchiare la rosa, inserendo nuovi nomi e possibilità ma mancando ancora alcuni punti fondamentali, come il vice Ibra, che con il rinnovo si è dimostrato una colonna portante della squadra, ma rimpianto più difficile da digerire è la mancata chiusura per un difensore centrale, che nonostante fosse stato espressamente richiesto da Pioli e dichiarato a inizio mercato, rimane ancora un miraggio. Lacune nell'organico, legate sicuramente alla volontà di non ledere al bilancio ma che rischiano di creare non pochi problemi alla squadra durante la stagione. Eppure, con la cessione di Paquetà per 21milioni, il parziale rinforzo delle casse rossonere sembrava animare la speranza e le possibilità di sostenere investimenti più rischiosi e dare impulso al mercato. Si tratta di due ruoli in cui la squadra rossonera è scoperta, e può pescare tra i suoi giocatori delle opzioni che non convincono.
Le annessioni alla rosa sono tutte state realizzate tentando di mantenere dei costi relativamente ridotti per appoggiarsi a una squadra giovane, ricca di elementi tra cui si annoverano però ancora delle incognite: Lorenzo Colombo, stillato direttamente dalle scuderie rossonere, pezzo pregiato del settore giovanile ma che si è affacciato veramente da poco tra i grandi. All'insegna del rinnovamento, tra le operazioni più onerose abbiamo quella di Tonali, sicuramente una delle più apprezzate dai tifosi e tra le più interessanti, e Hauge, anche lui giovanissimo, anche lui scommessa ben accolta. Diaz e Dalot, due classe '99, due buone intuizioni che potrebbero intervenire nell'ottimizzazione della rosa. Ottimo il rinnovo di Ibrahimovic, e qualora i nuovi arrivi si confermassero validi si potrebbe costuire uno squisito progetto giovani. A conti fatti, ci ritroviamo davanti ad un Milan ragioniere che ha preferito evitare grossi rischi, scavalcando eventuali debiti, e rifiutando richieste eccessive e i prezzi esorbitanti.
A inizio mercato tanti nomi si trovavano nell'orbita del Milan, da Chiesa a Rüdiger, passando negli ultimi tempi anche per Bakayoko, vecchia conoscenza che la squadra rossonera si è visto sfilare davanti, tutti sogni che non sono stati poi realizzati, fotografia di un mercato sufficiente ma non solido, che ha incorporato degli innesti interessanti senza però di fatto assicurarsi nessuna garanzia. Se da una parte i malintesi e le pecche deludono bisogna comunque, se non condividere, almeno comprendere la scelta della dirigenza milanista, che ha comunque rinnovato la rosa cambiando pelle come un serpente e puntando a lanciare nuovi talenti. Il Milan rallenta ma non si ferma, ricordando che fino ad adesso la classifica lo vede ancora stabile e vittorioso. Con un voto che si aggira sul 6, si aspetta Gennaio per alzare la media, mettere una toppa alle inadempienze di questa sessione, e possibilmente riconfermare la classifica.
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