Dalla Champions al mercato: i nodi da sciogliere per il futuro di Mourinho alla Roma
Il futuro di José Mourinho alla Roma è un rebus. Nonostante il contratto in scadenza nel 2024, non è detto infatti che lo Special One possa sedersi sulla panchina giallorossa anche il prossimo anno. A riportarlo è l'edizione odierna de Il Messaggero, secondo la quale molto dipenderà dal raggiungimento del grande obiettivo stagionale: la qualificazione alla prossima Champions League. Che sia attraverso il quarto posto in campionato o tramite la vittoria dell'Europa League poco importa: il tecnico portoghese e la dirigenza americana vogliono compiere un salto di qualità e sono pronti a separarsi qualora questo traguardo non dovesse essere tagliato.
La permanenza di Mourinho nella Capitale dipenderà anche dalle rassicurazioni che Tiago Pinto gli darà in sede di mercato. Per superare i limiti tecnici e di personalità della rosa attuale, il tecnico chiede infatti un centrale di piede sinistro, un esterno destro di livello e un nuovo centravanti. Tra i nomi che circolano spiccano quelli di Firmino e Zaha per l'attacco, e Grimaldo e Kamada per la fascia, ma per far loro spazio serviranno cessioni, anche importanti, come quelle di Spinazzola, Ibanez e/o Abraham.
Tutto questo potrebbe però non bastare. In estate è prevista infatti una rivoluzione sulle panchine di tre big europee: Chelsea, Paris Saint-Germain e Real Madrid, tutti club che potrebbero affidare la guida tecnica proprio a José Mourinho. Pertanto, la permanenza dello Special One alla Roma per il terzo anno consecutivo dipenderà molto dalla sua volontà di resistere al richiamo di queste grandissime squadre.