Dall'addio alla Roma al sogno di allenare: Daniele De Rossi un anno dopo
14 maggio 2019. La Roma annuncia tramite un tweet la separazione con Daniele De Rossi al termine della stagione. All'Olimpico - quasi due settimane più tardi - va in scena l'ultima partita della Serie A 2018/2019 della Roma. Contro il Parma, però, non si chiude solamente un'annata più da dimenticare che altro per i giallorossi. Non c'è solo l'addio di Claudio Ranieri che, per amore verso quei colori, era tornato per cercare di dare una sterzata. Niente di tutto questo. In quella data si chiude la storia d'amore tra Daniele De Rossi e la Roma.
Un matrimonio durato 19 anni. Entrato nelle giovanili della squadra della sua città nel 2000, De Rossi dedicherà (quasi) tutta la sua carriera alla Roma, diventando, nel tempo, il degno erede del capitano per eccellenza, Francesco Totti. Un matrimonio interrotto non per volontà sua. Ad appena due anni di distanza dal ritiro dell'ex 10 giallorosso, infatti, la proprietà americana decide di non rinnovargli il contratto. De Rossi, così, al termine di Roma-Parma dice addio, tra le lacrime sue, dei tifosi e del cielo che, quasi a dimostrazione del suo dispiacere, bagna l'Olimpico con un fortissimo acquazzone.
A differenza di Totti, però, De Rossi non appende lì le scarpe al chiodo. Andando contro la decisione di una società che voleva indurlo al ritiro, sceglie di continuare a giocare. Viene accostato al Milan e alla Fiorentina, ma Capitan Futuro non se la sente di tradire la Roma, restando in Italia e, così, opta per il Boca Juniors. Uno sfizio che da sempre voleva togliersi. In Argentina viene accolto da re, ma non riesce a dare un grande contributo a causa di problemi fisici. Nel gennaio del 2020, allora, ad appena 6 mesi dal suo arrivo, De Rossi annuncia l'addio al Boca e, stavolta sì, il ritiro.
14 maggio 2020. De Rossi è attualmente libero da qualsiasi vincolo contrattuale e sembra non aver scelto cosa fare da grande. Tuttavia è noto a tutti il suo sogno di intraprendere a carriera da allenatore. D'altronde l'ha dichiarato tante volte. Lo stop causa Coronavirus di certo non aiuta a trovare la panchina, ma chissà se, tra qualche mese, lo vedremo realizzare anche questo desiderio e magari, come in una favola, il 14 maggio di uno dei prossimi anni lo ritroveremo allenatore della Roma.