Dal Giappone con furore: la Reggina e l'idolo Shunsuke Nakamura
Shunsuke Nakamura resterà impresso nei ricordi dei tifosi della Reggina, che hanno potuto ammirarlo per tre stagioni in Serie A dal 2002 al 2005. Malgrado le sue prestazioni non fossero in linea con la sua qualità e all'altezza delle aspettative, l'ex numero dieci è diventato una delle figure iconiche di quell'epoca.
Ad aver permesso l'instaurazione di un rapporto affettuoso con la tifoseria sono stati il senso di appartenenza e la dedizione al lavoro mostrati sin dal suo arrivo nello Stretto, fattori che gli hanno permesso di integrarsi al meglio anche con il resto dei compagni di squadra, superando così la differenza culturale tra Giappone e Italia.
Infallibile sui calci piazzati (dieci dei dodici gol complessivi sono maturati da punizione), le sue giocate hanno fatto innamorare anche gli appassionati di calcio del Sol Levante, che raggiungevano lo stadio Granillo solamente per ammirare le prodezze del loro beniamino.
Peccato per il rendimento generale di Nakamura, che avrebbe potuto fare molto di più e, chissà, proseguire a lungo la sua avventura italiana in una grande squadra, con la possibilità di diventare a tutti gli effetti una leggenda del nostro campionato.
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