Dal futuro di Allegri alla preoccupazione bilancio: la Juve dipende dalla Champions

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Nicolò Campo/GettyImages
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"Siamo ancora troppo sull'altalena. Qualcuno si era illuso dopo due vittorie. Ad Haifa servirà un'ottima partita, sul piano tecnico, fisico e mentale. Tridente? Difficile, Milik parte dalla panchina, ora si gioca in 15". Ha parlato così l'allenatore della Juve Massimiliano Allegri alla vigilia del quarto match della fase a gironi di Champions League, il ritorno contro il Maccabi Haifa sconfitto 3-1 all'andata.

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Marco Canoniero/GettyImages

Si tratta di una sfida cruciale per la stagione bianconera e, probabilmente, anche per il futuro del tecnico toscano, distante 10 punti dalla prima in classifica in campionato e obbligato a vincere in Israele per tenere aperte le residue possibilità di una qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, in un girone guidato al momento da PSG e Benfica. La posizione di Allegri è tutta da chiarire, nonostante in questo momento non si parli ancora di concreti rischi d'esonero.

Se l'uscita dalla Champions si dovesse concretizzare (con ko o pari contro il Maccabi ci vorrebbe un miracolo) le scusanti sarebbero finite, nonostante il contratto oneroso da 7 milioni di euro più bonus e il progetto quadriennale. La preoccupazione riguarda anche il fronte bilancio: come raccontato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, infatti, tra questa e la prossima Champions ballano almeno 100 milioni di euro.


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