Dal bianconero al bianconero: Inter più stanca e meno lucida. Dalla Juve a Udine mancano le conferme

L'Inter lascia il campo della Dacia Arena dopo lo 0-0 di Udine
L'Inter lascia il campo della Dacia Arena dopo lo 0-0 di Udine / Alessandro Sabattini/Getty Images
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La convincente prestazione contro la Juventus aveva bisogno di conferme, quelle che l’Inter non è riuscita a trovare nel secondo incrocio bianconero nel giro di pochi giorni. Per la trasferta di Udine, Antonio Conte ha deciso di mandare in campo in blocco lo stesso undici che una settimana fa aveva regolato senza troppi problemi la Vecchia Signora. Diversi interpreti della rosa sono però apparsi stanchi (vedi Vidal, che nell’ultimo periodo ha inanellato diverse presenze consecutive tra campionato e Coppa Italia) e meno lucidi (Hakimi l’esempio più lampante in questo senso). 

Complessivamente, l’Inter non ha corso pericoli ma, come spesso le capita durante questa stagione, continua a far fatica a concretizzare le occasioni da gol che riesce a creare: la LuLa è apparsa sgonfia e non è riuscita ad incidere, gli esterni non hanno affondato come al solito, la difesa si è limitata a controllare e Conte ha - forse - aspettato troppo per cercare di cambiare la partita in corsa: la fantasia di Sensi e Sanchez ha dato più imprevedibilità alla manovra, ma entrambi non hanno avuto troppo tempo a disposizione per graffiare sul match della Dacia Arena. 

E poi, da non sottovalutare (anche se non può ovviamente essere un alibi) c’è anche la direzione di gara dell’arbitro Maresca. La prestazione non sufficiente è macchiata da un errore grosso, un dettaglio che in certe partite (specie in quelle bloccate come quella di Udine) può fare la differenza: nel primo tempo il fischietto grazia per ben due volte- ed inspiegabilmente - il già ammonito Arslan dal doppio giallo (di cui uno per evidente fallo tattico su Lukaku in transizione), poi ci pensa il tecnico friulano Gotti a spedire in anticipo il suo centrocampista sotto la doccia. Ma i tre punti non hanno preso la direzione di Milano più per la mancata cattiveria dell'Inter che per altro.

L’Inter non riesce ad approfittare del ko del Milan, ma accorcia comunque la di un punto la distanza dalla vetta: ora testa al derby di Coppa Italia, poi ci sarà tutto un girone di ritorno per provare a mettere la freccia sul Diavolo. 


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