Dagli stipendi alle coppe europee: la Juventus rischia anche con la UEFA
Il terremoto che sta colpendo la Juventus non si fermerà alle plusvalenze. Dopo la penalizzazione di 15 punti arrivata ieri dalla Corte d'Appello della FIGC, il procuratore federale Chiné sta infatti lavorando su altre questioni che riguardano il club bianconero: la parola chiave è 'partnership', secondo l'accusa opaca nei rapporti debito-credito con altri club.
Tra i filoni d'inchiesta c'è quello relativo alle manovre stipendi (nel 2020 e nel 2021, gli anni Covid, la Juventus e un buon numero dei suoi giocatori avevano concordato una riduzione dei compensi, la cui vera natura sarebbe stata però occultata da accordi non trasparenti e fuori dai canali contrattuali consentiti) a cui si affianca anche l'inchiesta della UEFA, spettatrice interessata di tutte le vicissitudini giudiziarie bianconere. "Tuttavia - scrive La Gazzetta dello Sport -, la sensazione è che a Nyon aspettino proprio i differenti esiti giudiziari italiani prima di poter tracciare una linea e concludere. In linea puramente teorica, l’Uefa potrebbe anche decidere autonomamente di non consentire alla Juve di partecipare alle competizioni europee", come avvenne per il Milan di Elliott nella stagione 2019/2020, esclusa dalle competizioni UEFA per gli sforamenti dei tetti consentiti commessi dalla gestione di Yonghong Li.