Da Maresca a Maspero, quando il derby Juve-Torino è anche questione di "spirito"

Maresca
Maresca / Grazia Neri/Getty Images
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E' tempo di derby della Mole. Mille emozioni nel passato nelle sfide tra Juventus e Torino. Un tempo i derby valevano lo Scudetto, ora non più. Ma valgono ancora tanto. Valgono la supremazia cittadina. Valgono uno sfottò in più nei bar e sui social. Non possono essere definiti come appuntamenti qualsiasi, al di là delle diverse ambizioni in ballo.

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Ci sono due derby in particolare che - dal 2000 a oggi - hanno segnato la storia: quello passato alla memoria collettiva per la 'buca di Maspero' e quello delle 'corna di Maresca'. Due sfide che, a modo loro, hanno saputo tracciare un nuovo solco nella storia della rivalità cittadina, esacerbando gli animi e influenzando l'immaginario di bianconeri e granata.

Il derby della buca di Maspero

Nel derby del 2001 la Juve gettò al vento una clamorosa vittoria. I bianconeri erano avanti di 3 gol. Parliamo della Juventus di Marcello Lippi con Buffon, Thuram, Del Piero, Trezeguet. Proprio Alex portò in vantaggio i bianconeri, poi Tudor e la doppietta di Del Piero. Sono passati 25 minuti e la Juve comanda per 3-0. E' proprio allora che iniziò a battere e a ruggire il famoso cuore granata. Nella ripresa prima Lucarelli e poi Ferrante riaprono la gara.

Poi è il momento di Maspero. Il giocatore entrato da poco trova il 3-3 all'83' ma pochi minuti più tardi entrerà ancor di più nella storia dei derby. Rigore per la Juve al minuto 86. Tutti accerchiano l'arbitro per le proteste ma non Maspero. Riccardo si reca verso il dischetto del rigore e scava un piccolo solco sul dischetto. Salas, rigorista designato, non se ne accorge. Il tiro finirà alle stelle. “Andare a parlare con l’arbitro in quel momento non sarebbe servito a nulla –raccontò il centrocampista granata anni dopo - A quel punto ho pensato che l’unica cosa che potevo fare era cercare di andare a disturbare chi calciava il rigore così ho cercato di distruggere tutto. Diciamo che ho anticipato la Var di qualche anno. Ci fosse stata prima non sarebbe successo”.

Le corna di Maresca

Un anno dopo, per certi versi, arrivò la 'vendetta' juventina. Era il 24 febbraio del 2002. Juventus e Torino si affrontano per il derby della Mole allo stadio Delle Alpi. I bianconeri di Marcello Lippi sono in piena corsa per lo scudetto insieme a Inter e Roma, i granata navigano in acque tranquille. Ma il derby è sempre il derby. Il Torino passa nuovamente in svantaggio con il gol di Trezeguet dopo 9 minuti. La Juve però rivede i fantasmi di un anno prima perché Ferrante prima e Cauet poi, nella ripresa, ribaltano il match.

La Juve sembra spacciata ma al minuto 89 succede quello che non ti aspetti: cross di Thuram e grandissimo colpo di testa, quasi dal limite dell'area, di un giovane Enzino Maresca, entrato in campo poco prima. Il centrocampista entrerà nella storia dei derby e nei cuori dei tifosi juventini con la sua esultanza: corna sulla testa a mo' di scherno nei confronti di Ferrante, che esultava proprio con quel gesto e pochi minuti prima aveva 'matato' i bianconeri. Sarà l'anno del 5 maggio e del trionfo bianconero all'ultima giornata. Ma sarà anche l'anno delle corna nel derby di Maresca.