Da fenomeno della panchina a tormentone sul web: la storia di Alberto Malesani

Marco Luzzani/Getty Images
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La vita calcistica di Alberto Malesani si divide in due lunghi capitoli. Il primo contraddistinto dai successi ottenuti sul campo: il miracolo con il Chievo, l'estetica della Fiorentina, il cinico Parma capace di salire sul tetto d'Europa e conquistare la Coppa UEFA, la salvezza del Bologna. Il secondo, invece, fatto di "figuracce" che hanno logorato l'immagine professionale di un allenatore pionieristico e spregiudicato. Sono più quelli che si ricordano della corsa con Lilian Thuram dopo il 3-0 rifilato all'Olympique Marsiglia nella finale europea del '99 oppure la sfuriata in conferenza stampa nei confronti di un giornalista, quando sedeva sulla panchina del Panathinaikos? La risposta appare scontata. Un po' per la differenza di anni, un po' perché il tormentone attrae sul web.

Trascinato dalla sua passione per il calcio olandese, che ha avuto modo di assaporare durante il suo lavoro in trasferta ad Amsterdam nelle vesti di impiegato nella sezione logistica della Canon, Malesani forma la sua vena creativa tra le fila del Chievo: dal 1987 al 1997, il decennio lo vede passare dalle giovanili del club veneto alla prima squadra portando la squadra in Serie B e rimanendovi per tre stagioni. Il mister tuttofare attira così le attenzioni della Fiorentina, da cui viene esonerato al termine della stagione 1997/98 nonostante la sfiorata qualificazione in Europa. Poco Male, parafrasando il suo soprannome. Ad aspettarlo c'è il Parma dei vari Gianluigi Buffon, Juan Sebastian Veron, Hernan Crespo. Tre coppe nel giro di cento giorni permettono a Malesani di entrare nell'Olimpo degli allenatori di quel periodo, come Sir Alex Ferguson e il colonnello Valerij Lobanovsky. La fine del suo rapporto con il Parma, però, rappresenta anche l'inizio di un lento declino.

A macchiare il curriculum di Malesani (oltre al già citato precedente dello sfogo in Grecia) sono gli esoneri al Genoa e al Palermo e la tragicomica esperienza al Sassuolo: chiamato per sostituire Eusebio Di Francesco, Albertone fa bottino pieno perdendo cinque partite su cinque e conquistando un licenziamento lampo da parte della società neroverde. Questo episodio è il punto esclamativo sulla carriera di un allenatore "rovinato dai social", come lui stesso ammise nel 2018: “Mi sbeffeggiano sul web e non trovo più una panchina”. È bene dire che il web è solamente una conseguenza delle azioni di Malesani. Avrà perso qualche panchina, ma ha guadagnato rispetto. A differenza di colleghi magari meno genuini e più accondiscendenti.


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