Da Conte a Pirlo passando per Allegri e Sarri: gli inizi dei nuovi allenatori della Juve con Andrea Agnelli

Le attenuanti, come la mancanza di pre-campionato, gli infortuni e gli assenti, non mancano ma questo non può bastare a giustificare l'inizio di stagione non positivo della Juventus guidata da Andrea Pirlo, allenatore alla prima esperienza assoluta in panchina.
La sua Juve non ha ancora trovato i suoi equilibri e fatica ad esprimere la propria identità offensiva, ma anche di risultati finora ottenuti. Tra Serie A e coppa, infatti, questo gruppo ha collezionato sul campo 2 vittorie, 3 pareggi e 1 ko, segnando appena 9 gol e subendone 4. Da quando c'è Andrea Agnelli alla guida del club, nessun allenatore debuttante aveva ottenuto così poco in termini di successi.
La partenza degli allenatori della #Juventus sotto la presidenza di Andrea #Agnelli (#LaStampa) pic.twitter.com/dgkkX3jRGJ
— Giovanni Capuano (@capuanogio) October 30, 2020
Solo Delneri nel 2010 infatti aveva già incassato un ko nelle prime sei partite ufficiali. Antonio Conte, il primo del nuovo ciclo e con una Juve rivoluzionata e ancora tutta da scoprire, partita con il 4-2-4 aveva ottenuto 3 vittorie e 3 pareggi con 9 gol fatti e 3 subiti, mentre Max Allegri aveva fatto percorso netto nel 2014 con 12 gol realizzati e 0 incassati, ma era una Juve con grandi consapevolezze che arrivava da 3 Scudetti vinti. La scorsa stagione invece Sarri aveva iniziato in maniera positiva ottenendo 4 vittorie e 2 pareggi, il dato allarmante, un campanello d'allarme iniziale poi diventato un suono fastidioso per tutta la stagione, è quello relativo ai gol subiti, già 7 in 6 partite, con 11 gol fatti.
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