Da Conte a Motta passando per due outsider: pro e contro dei possibili post-Pioli

Antonio Conte
Antonio Conte / JUSTIN TALLIS/GettyImages
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Alla fine Stefano Pioli ce l'ha fatta a mangiarsi il panettone ma difficilmente lo vedremo alla guida del Milan anche il prossimo anno. Sebbene siano in corsa per la lotta al quarto posto - grande obiettivo di RedBird - i rossoneri hanno già dovuto dire addio alla Champions, venendo eliminati in un girone sì complicato ma che a conti fatti era alla portata.

Certo, nel calcio i propositi lasciano il tempo che trovano dato che di fronte ci sono sempre altre squadre e non è certo colpa di Pioli se mai come quest'anno la concorrenza in campionato è agguerrita, ma quello che potrebbe costar caro al tecnico è il rapporto con l'ambiente, dalla proprietà ai tifosi.

Cardinale, Moncada e Furlani non sembrano convinti di esonerarlo già a stagione in corso, data soprattutto l'assenza di alternative di spessore, quindi salvo sorprese Pioli resterà in carica almeno fino a giugno. Probabilmente però negli uffici di Via Aldo Rossi si sta già ragionando sul suo sostituto e questi potrebbero essere i possibili candidati per succedere sulla panchina del Milan.

1. Antonio Conte

Antonio Conte
Antonio Conte / Catherine Ivill/GettyImages

Antonio Conte è senz'altro il top di gamma tra i tecnici attualmente senza contratto, quell'allenatore che verrà ingaggiato da una squadra che punta in alto, come il Milan ovviamente. L'unico problema è che Conte ha raggiunto uno status tale che gli concede il lusso di scegliere dove allenare, quindi non andrebbe convinto solo sul piano economico ma anche - e forse soprattutto - su quello sportivo, dimostrandogli che il progetto rossonero è valido e ambizioso.

2. Roberto De Zerbi

Roberto De Zerbi
Roberto De Zerbi / Ryan Pierse/GettyImages

Se Conte può essere annoverato tra i migliori allenatori al mondo, chi è pronto a entrare in questa ristrettissima cerchia è Roberto De Zerbi. L'ex Sassuolo sta compiendo un passo di crescita importante con il suo Brighton trovando un compromesso tra i suoi principi di (bel) gioco e il pragmatismo richiesto a una squadra che deve fronteggiare tre competizioni. Il prossimo step che De Zerbi dovrà affrontare sarà quello di guidare una big e partire da un club in difficoltà come il Milan potrebbe essere l'ideale.

3. Thiago Motta

Thiago Motta
Thiago Motta / Alessandro Sabattini/GettyImages

Thiago Motta appartiene più o meno alla stessa scuola di pensiero di De Zerbi, anche se rispetto all'allenatore del Brighton non ha alcuna esperienza internazionale. Una lacuna, questa, che potrebbe essere presto colmata visto il suo ottimo rendimento sulla panchina del Bologna e che permetterebbe al Milan di non dover fronteggiare alcuna concorrenza. Il suo eventuale ingaggio dipenderà dagli obiettivi dei rossoneri: se intenderanno vincere il prima possibile allora i profili da seguire sono altri, se invece vorranno coltivare qualcosa a lungo termine l'italo-brasiliano può essere un'ipotesi molto valida.

4. Vincenzo Italiano

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano / Gabriele Maltinti/GettyImages

Rispetto a De Zerbi e Motta, la Fiorentina di Vincenzo Italiano non ha sempre saputo capitalizzare la mole di gioco espressa e questo forse porrebbe la sua candidatura su un piano leggermente inferiore. Il suo curriculum è però avvalorato dalla grande esperienza con il calcio italiano ma soprattutto dalle due finali raggiunte (e poi perse) nella scorsa stagione.

5. Raffaele Palladino

Raffaele Palladino
Raffaele Palladino / Emilio Andreoli/GettyImages

Raffaele Palladino è uno dei tanti tecnici italiani in rampa di lancio, ma un suo passaggio al Milan potrebbe essere troppo azzardato per due ragioni: la prima è di natura prettamente tattica, visto che i rossoneri, dopo anni di 4-2-3-1, dovrebbero virare su una difesa a quattro e su un assetto drasticamente diverso; il secondo riguarda il livello dello stesso Palladino, forse ancora troppo acerbo per una big che deve puntare alla vittoria. A diprova di quest'ultimo aspetto è il rendimento del suo Monza che dopo un avvio promettente sta attraversando un periodo di calo troppo evidente.

6. Gli outsider: Graham Potter e Francesco Farioli

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Francesco Farioli / LOIC VENANCE/GettyImages

Il Milan potrebbe avere la necessità di scompigliare le carte in tavola, di uscire dalla sua comfort zone. Una maniera interessante per farlo sarebbe ricorrere a un allenatore dal nome poco altisonante e con nessuna esperienza in Italia. Magari uno straniero, come Graham Potter, reduce dall'esperienza nefasta al Chelsea ma comunque fondatore del progetto Brighton poi fatto sbocciare da Zerbi; oppure Francesco Farioli, giovanissimo tecnico italiano che, dopo essersi fatto le ossa in Turchia, sta ben figurando in Francia, dove col suo Nizza prova a contendere il titolo al PSG. In entrambi i casi i costi degli ingaggi sarebbero più o meno contenuti e la concorrenza praticamente nulla, ma sarebbe un salto nel vuoto molto rischioso.