Da Brozovic a Skriniar passando per Eriksen: di quale addio potrebbe pentirsi l'Inter?

Giorni intensi in casa Inter sul fronte cessioni. Ieri è stata la giornata dei saluti di Diego Godin (ufficiale il suo passaggio al Cagliari), Antonio Candreva (in uscita direzione Samp) e Sebastiano Esposito (pronto a trasferirsi in prestito alla Spal). Nelle prossime ore potrebbe essere il turno di Andrea Ranocchia (sempre più vicino al ritorno al Genoa) e Matias Vecino (corteggiato dal Napoli), al netto degli esuberi in cerca di sistemazione come Joao Mario e Dalbert Henrique e delle posizioni in bilico dei vari Radja Nainggolan, Marcelo Brozovic, Milan Skriniar e Ivan Perisic, anche se il croato e il danese sembrano viaggiare verso la permanenza.

Di quale addio potrebbero pentirsi i nerazzurri?

Viste le caratteristiche e il valore assoluto del giocatore, il nome che balza all'occhio in questo senso è quello di Eriksen. Le voci su una possibile separazione tra il fantasista al Biscione fanno storcere il naso per più di un motivo: partendo dal fatto che nessuno nella rosa nerazzurra presenta le qualità e le caratteristiche tecniche dell'ex Spurs (che da questo punto di vista ha pochi eguali in Europa), l'eventuale cessione del danese sarebbe più che precoce.

Eriksen è sbarcato a Milano lo scorso gennaio, a stagione in corso e in un campionato diverso come la Premier League: bocciarlo dopo appena sei mesi per dei "dubbi tattici" legati al calcio di Antonio Conte sarebbe un errore imperdonabile. Chris rappresenta un patrimonio del club e può provare il rilancio personale dopo aver assimilato più concetti e essersi leggermente adattato al calcio italiano, ma l'investimento low cost di 20 milioni per un giocatore delle sue qualità non deve essere - a prescindere - cestinato dopo pochi mesi fatti di inevitabili alti e bassi. Le critiche vanno messe da parte: Eriksen non si discute e la sua cessione non deve essere presa in considerazione.

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