Crollo Milan alla Dacia Arena, l'Udinese sembra tornare grande
Il Milan torna in campo alla Dacia Arena dopo il pareggio casalingo contro la Salernitana. Pioli conferma il blocco difensivo, con Thiaw, Kalulu e Tomori davanti a Mike Maignan; sulle fasce Saelemaekers e Ballo-Touré, che sostituisce l'influenzato Theo Hernandez. In mediana spazio all'inamovibile coppia Tonali-Bennacer, con Brahim Diaz e Rafael Leao a sostegno di Zlatan Ibrahimovic, capitano e titolare al posto dello squalificato Olivier Giroud.
Sottil accoglie il Milan con il solito 3-5-2, con il quale ha messo in difficoltà molte big della Serie A. Silvestri in porta, il consolidato trio difensivo composto da Bijol, Becao e Nehuen Perez sulla prima linea. Sulle fasce spazio a Ehizibue e Udogie, con Walace, Samardzic e Pereyra a sostegno della coppia d'attacco Success-Beto.
Il primo tempo è spettacolare. L'Udinese trova il vantaggio con Pereyra, Ibrahimovic pareggia dal dischetto e Beto riporta a più uno i suoi allo scadere. Nel secondo tempo il Milan ci prova e l'Udinese la chiude con Ehizibue. Battuta un'altra grande, i bianconeri vincono 3-1 alla Dacia Arena.
Le formazioni ufficiali di Udinese-Milan
UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Bijol, Perez; Ehizibue, Samardzic, Walace, Pereyra, Udogie; Success, Beto. Allenatore: Andrea Sottil.
MILAN (3-4-1-2): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori; Saelemaekers, Tonali, Bennacer, Ballo-Touré; Diaz; Leao, Ibrahimovic. Allenatore: Stefano Pioli.
La chiave tattica della partita
Parte male il Milan, benissimo l'Udinese. I rossoneri non trovano la profondità per guadagnare il dominio il campo e faticano e costruire nella densità di maglie bianconere. Gli uomini di Sottil sono rapidi a gestire la sfera dopo la riconquista palla e ottengono quasi sempre qualcosa dalla conclusione dell'azione (spesso i calci d'angolo). Da una transizione veloce ha origine il gol del vantaggio dei padroni di casa: Bennacer apre male per Tomori, che si fa soffiare la sfera da Samardzic. La conduzione palla del tedesco è devastante, l'inglese non lo recupera e in occasione dell'ultimo dribbling sopraggiunge il Tucu Pereyra che di prima intenzione gira sull'angolo opposto lasciando di sasso Mike Maignan.
Qualche minuto dopo lo svantaggio, il Milan prova a scuotersi con un paio di tentativi dalla distanza di Ibrahimovic e Saelemaekers e tanta imprecisione a ridosso dell'area di rigore bianconera. Poi l'episodio: Leao taglia profondo, stoppa al volo e fa carambolare la sfera sulla mano di Bijol, calcio di rigore assegnato dopo la revisione al VAR. Dal dischetto si presenta Zlatan Ibrahimovic che apre il piattone e trova i guanti del bianconero Silvestri. Altra revisione, rigore da ripetere. Dagli undici metri sempre lo svedese, che la seconda volta però non sbaglia tirando forte e centrale e pareggia per i suoi prima della fine del primo tempo.
I tempi si allungano per gli episodi al VAR e il Milan si dimostra troppo fragile: Success per Beto, e l'Udinese sigla il 2-1 a pochi secondi dal duplice fischio. Nessun cambio al rientro in campo delle due squadre.
Cambia invece la trama della gara. Il Milan spinge fin da subito e causa immediatamente un brivido nell'area di Silvestri con il colpo di testa di Ballo-Touré, terminato di poco alto. Le occasioni non arrivano più e Pioli prova a rimescolare le carte con un doppio cambio e una modifica del modulo: dentro Krunic e Rebic, fuori Bennacer e Saelemaekers, 4-2-3-1.
I cambi scuotono invece l'Udinese. Success sbraccia con Thiaw, che rimane ingenuamente atterra, serve dietro Udogie che gira di prima intenzione sul secondo palo trovando libero Ehizibue che triplica per i padroni di casa assestando un colpo pesante agli ospiti. Il Milan non riesce più a essere pericoloso. Finisce 3-1 per l'Udinese che ottiene un'altra vittoria illustre e raggiunge a quota 38 punti la Juventus.
L'episodio della partita
Nella storia, con un rigore ripetuto grazie all'ausilio del VAR e schiantato con violenza al centro della porta. Non gioca bene nel primo tempo, ma ritrova un gol importante dopo più di un anno (gennaio 2022 a Venezia). Diventa il calciatore più anziano a segnare nella storia della Serie A e un uomo ancora determinante per Pioli, che lo preferisce a Origi e Rebic.