Che succede al Milan? Dal secondo al quinto posto in una settimana

Hakan Calhanoglu
Hakan Calhanoglu / Giampiero Sposito/Getty Images
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Non il migliore dei momenti per il Milan, che in appena una settimana si ritrova catapultato dal secondo al quinto posto. E' pur vero che il quinto posto è tale solo per differenza reti/scontri diretti (i punti di fatto sono gli stessi di Napoli e Juve che occupano terzo e quarto posto), ma sicuramente i rossoneri non stanno vivendo il migliore dei momenti. Se prima il Milan era una delle candidate principali allo Scudetto, oggi rischia seriamente di non andare neppure in Champions League. Certo, con le inseguitrici tutte vicine basta sbagliare qualche partita per trovarsi improvvisamente sotto, ma il momento del Milan dura da un po', nelle ultime 7 di campionato 3 vittorie, altrettante sconfitte e un solo pareggio. Un rendimento senza dubbio non da secondo posto, senza un cambio di marcia i rossoneri rischiano seriamente di non giocare la Champions pur avendo occupato per molto tempo il secondo posto (facendo sfumare anche un vantaggio consistente).

I motivi che hanno portato a questo momento buio potrebbero essere molteplici, ultimo in ordine temporale il caos SuperLega, che può aver destabilizzato ulteriormente un ambiente già non al top. Le avversarie del Milan si sono schierate apertamente contro e la voglia di rivalsa verso uno dei club fondatori era alta. Un altro motivo che può aver influito sono i rinnovi che ancora non arrivano per diversi big, tra cui Donnarumma e Calhanoglu, altro motivo che potrebbe aver destabilizzato lo spogliatoio, così come l'incertezza sul riscatto di Tomori, uno degli uomini rivelazione della seconda metà di campionato rossonera. Ultimo, ma non per importanza, potrebbe essere l'infermeria: Ibrahimovic, vero trascinatore del Milan ha saltato le ultime partite, così come il capitano Romagnoli. Se all'assenza di Romagnoli il reparto difensivo ha risposto comunque bene con Tomori e Kjaer, la mancanza di Ibrahimovic si è fatta sentire, con Mandzukic non al top della forma e con Rebic e Leao che finora si sono dimostrati più decisivi da sinistra piuttosto che al centro dell'attacco.

Gianluigi Donnarumma, Fikayo Tomori
Donnarumma e Tomori / Jonathan Moscrop/Getty Images

In ogni caso, l'obiettivo Champions per il Milan è ampiamente raggiungibile. L'importante deve essere prima di tutto uscire dal momento negativo, gli infortunati stanno recuperando e la società è in costante contatto con i rappresentanti dei calciatori da rinnovare. Ciò che Pioli e i suoi uomini devono fare sul campo è cercare di evitare altri passi falsi, ben consapevoli che potrebbero costare tanto. Il Milan ha anche due scontri diretti da affrontare, entrambi determinanti. Juve e Atalanta entrambe in trasferta potrebbero costare molto ai rossoneri se non affrontate nel modo giusto, il livello delle inseguitrici è alto e la classifica è cortissima, altri errori potrebbero costare seriamente quella Champions tanto desiderata, nonché primo obiettivo stagionale come ampiamente dichiarato da Pioli e non solo. A Milanello tutti sanno quanto sia importante raggiungere la Champions non solo per gli introiti, ma anche per la permanenza di alcuni big e per l'acquisto di determinati calciatori, il Milan è avvisato: il momento no deve finire il prima possibile.


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